I punti chiave
Papa Francesco ha voluto fare un “dono personale” a re Carlo III, due frammenti della “Vera Croce” finora custoditi nella sala della Lipsanoteca vaticana. Un gesto importante, di coesione e amicizia tra la Chiesa cattolica e quella anglicana.
Un dono di Papa Francesco
“La reliquia, descritta come un ‘regalo personale’ di Papa Francesco, è stata formalmente presentata alla Casa reale dai rappresentanti vaticani presso la Cappella reale di St. James’s Palace la scorsa settimana”, ha scritto il Telegraph, rivelando che Papa Francesco ha donato a re Carlo III due reliquie, una di 1 centimetro, l’altra di 5 millimetri provenienti da quella che viene ritenuta la “Vera Croce” su cui morì Gesù Cristo. “Un significativo gesto ecumenico”, ha riportato ancora il giornale, emblema dei buoni rapporti che intercorrono tra la Chiesa cattolica e quella anglicana. Per Carlo III questo regalo eccezionale rappresenta anche una sorta di riconoscimento del suo ruolo di difensore della fede cristiana, che verrà ufficializzato proprio durante l’incoronazione.
Sua Maestà ha chiesto che le due reliquie fossero incastonate nella nuova croce astile d’argento che è stata commissionata per “celebrare il centenario della Chiesa in Galles”. Proprio questa croce è stata scelta per guidare, come da tradizione, la processione del Re e della Regina consorte verso l'Abbazia di Westminster, decisione che rifletterebbe proprio “il profondo e antico affetto di re Carlo nei confronti del Galles”. Sulla nuova croce processionale, che sarà benedetta dall’Arcivescovo di Canterbury, sono anche state incise, in lingua gallese, le parole dell’ultimo discorso di San Davide: “Rallegrati. Conserva la fede. Fai le piccole cose”.
L’Arcivescovo di Cardiff e Vescovo di Menevia, Mark O’Toole, ha dichiarato: “Con un senso di profonda gioia abbracciamo questa croce, gentilmente donata da Re Carlo e contenente una reliquia della Vera Croce, generosamente donata dalla Santa Sede”. L’Arcivescovo ha poi evidenziato che questa croce rappresenta “un segno delle profonde radici cristiane della nostra nazione” e “incoraggerà tutti noi a modellare la nostra vita sull’amore dato dal nostro Salvatore, Gesù Cristo”. Dopo l’incoronazione la croce processuale diventerà una comproprietà della Chiesa cattolica d’Inghilterra e Galles e della Chiesa anglicana.
La “Vera Croce”
Secondo la tradizione cristiana sarebbe stata Sant’Elena, ovvero Flavia Giulia Elena, madre dell’imperatore Costantino I, a ritrovare a Gerusalemme la reliquia della “Vera Croce” fra il 327 e il 328. Un frammento della croce sarebbe rimasto proprio a Gerusalemme, un altro sarebbe stato conservato a Roma e un terzo a Costantinopoli. Della reliquia custodita a Gerusalemme si sarebbe persa ogni traccia dopo la vittoria di Saladino contro i Crociati nella battaglia di Hattin (1187).
Secondo una delle ipotesi formulate sul destino della “Vera Croce”, sarebbe stato proprio il fondatore della dinastia Ayyubide, Saladino appunto, a prendere la reliquia, rifiutandosi di renderla ai Crociati poiché rappresentava la
testimonianza verra vita terrena del Cristo, venerato come profeta nella religione islamica. Molti altri frammenti attribuiti alla “Vera Croce” sono tuttora sparsi per il mondo, conservati in reliquiari chiamati “stauroteche”.
Fragments from the True Cross will be incorporated into a new procession cross which will lead the procession into Westminster Abbey in May https://t.co/D6inpnhzAG
— The Telegraph (Telegraph) April 19, 2023
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