L’olio con cui verrà consacrato re Carlo III sarà modificato: ecco come

L’olio con cui Carlo III sarà consacrato re d’Inghilterra arriva direttamente dalla Terrasanta, ma il sovrano, infrangendo la tradizione, avrebbe voluto apportare una modifica alla sua composizione

L’olio con cui verrà consacrato re Carlo III sarà modificato: ecco come

Il momento più importante del rito dell’incoronazione è rappresentato dall’unzione con l’olio consacrato. Tutto il valore, il significato della cerimonia è racchiuso in quel breve istante, che rappresenta un vero e proprio rito di passaggio attraverso il quale viene sancito ufficialmente, con la benedizione divina, l’inizio di un nuovo regno. L’olio sacro con cui verrà unto re Carlo III il prossimo 6 maggio arriva dal Getsemani, ma Sua Maestà, fedele al suo impegno nei confronti dell’ambiente, avrebbe chiesto di effettuare una piccola modifica alla secolare tradizione.

Olio benedetto dal Getsemani

Il 3 marzo 2023, in vista dell’incoronazione di re Carlo III, nella Chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme è stato consacrato l’olio che tradizionalmente viene usato per benedire ogni nuovo monarca britannico. Il rito è stato officiato da Theophilos III, il Patriarca di Gerusalemme e da Hosan Naoum, Arcivescovo anglicano di Gerusalemme. L’olio consacrato è stato poi portato a Londra nella più assoluta riservatezza.

Le olive da cui si ricava il liquido sono pressate a Betlemme, ma provengono dal Monte degli Ulivi, presso il Getsemani, luogo simbolico in cui, secondo i Vangeli, Gesù si ritirò prima di affrontare la Passione. Si trova vicino alla Chiesa dell’Ascensione, ma anche a pochi passi dalla Chiesa ortodossa russa di Maria Maddalena, che ha un significato particolare per la royal family britannica: proprio su questa terra consacrata, infatti, è stata sepolta la madre del principe Filippo, la principessa Alice. Nel gennaio 2020 l’allora principe Carlo si recò in visita sulla tomba della nonna paterna la quale è stata nominata “Giusta tra le Nazioni” per aver nascosto e protetto, nell’Atene occupata dai nazisti del 1943, una famiglia ebrea.

In un certo senso, dunque, l’olio consacrato ha anche un valore affettivo per i Windsor. Nessuno conosce l’esatta composizione del liquido, che si tramanda dall’epoca Stuart, ma sappiamo che dovrebbe contenere sesamo, acqua di rosa, gelsomino, cannella, neroli, muschio, resina di benzoino e arancio. Come spiega il Daily Mail, però, in questa formula sarebbero incluse degli ingredienti di origine animale, per esempio le secrezioni di zibetto e cervo muschiato e l’ambra grigia, che proviene dall’apparato digerente del capodoglio.

Carlo III, da sempre sensibile ai temi relativi alla salvaguardia dell’ambiente, avrebbe chiesto di modificare la formula dell’olio eliminando proprio le componenti di derivazione animale. Sua Maestà ha infranto una tradizione, ma anche rinnovato un rito secolare adattando la cerimonia d’incoronazione ai suoi ideali e ai tempi moderni.

Una tradizione che resiste

Per una consuetudine che viene alterata, ce n’è un’altra che resiste al tempo. Di solito, infatti, le telecamere non riprendono l’istante esatto della consacrazione con l’olio benedetto, poiché si tratta di un frangente particolare, di enorme valore spirituale e, come tale, non può essere esposto agli sguardi del mondo. Secondo alcune indiscrezioni Carlo III avrebbe preso in considerazione l’idea di mostrare questo momento, rendendolo pubblico attraverso la televisione, poiché avrebbe voluto. La sua doveva essere la prima incoronazione totalmente visibile. Invece ciò non accadrà, come confermato da Buckingham Palace. A tal proposito una fonte ha spiegato al Mirror: “[Il Re] deve rispettare il suo rapporto con Dio”.

Dopo lunghe riflessioni Carlo III avrebbe deciso di non modificare questa tradizione perché, ha aggiunto l’insider, “questo è il momento più sacro di tutta la cerimonia” e la sua riservatezza è stata rispettata da tutti i monarchi precedenti.

“Il Re prende il suo ruolo e il suo rapporto con Dio molto seriamente e la consacrazione si svolgerà nel pieno rispetto della tradizione” derivata dall’Antico Testamento, ovvero dall’unzione di re Salomone compiuta da Sadoc, il primo Sommo Sacerdote del Tempio di Salomone.

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