Continuano gli scontri in Francia, dove a essere messa a ferro e fuoco nelle ultime ore è stata la città di Nanterre, nell'area nord-occidentale di Parigi. Le tensioni si sono riaccese nel Paese transaplino dopo l'uccisione di un giovane Nahel, un 17enne che, stando a quanto riportato dall'analisi autoptica, "è stato raggiunto da un unico colpo, che ha attraversato il braccio sinistro, quindi il torace, da sinistra verso destra". Il colpo è stato sparato da un poliziotto durante un controllo dell'auto ma la perquisizione del veicolo "non ha permesso di ritrovare oggetti pericolosi o stupefacenti". L'agente è stato indagato per "omicidio volontario" e sottoposto al regime di detenzione provvisoria.
In testa al corteo della "marcia bianca" organizzata per chiedere giustizia per Nahel c'era la madre del giovane e sono state in tutto seimila, secondo fonti della polizia, le persone che vi hanno partecipato. Le tensioni tra i manifestanti e la polizia sono iniziate quasi subito, quando il corteo ha raggiunto la sede della prefettura. Alcuni giornalisti del Figaro presenti sul posto hanno riferito di aver visto giovani con mascherine o passamontagna dirigersi verso l'edificio prima che gli agenti antisommossa usassero i lacrimogeni. Quando la marcia si è conclusa, il corteo si è disperso ma alcuni facinorosi ne hanno approfittato per un po' di guerriglia urbana, incendiando i cassonetti della città.
Negli scontri si registrano numerosi poliziotti che hanno riportato ferite e diverse auto che sono state incendiate. Le tensioni più violente sono state registrate davanti al tribunale di Nanterre. Niente che fosse già stato previsto ma che si cercava di evitare, come volevano fare gli esponenti del municipio di Nanterre, che hanno partecipato alla manifestazione indossando una maglietta rossa. Il loro compito sarebbe dovuto essere quello di mantenere l'ordine all'interno del corteo, fornendo informazioni ai partecipanti ma, soprattutto, spegnere possibili degenerazioni: "Mostreremo loro che non siamo dei selvaggi".
Ma gli appelli e le raccomandazioni non sono servite e quando il corteo si è sciolto e la manifestazione è finita, le frange più violente hanno dato libero sfogo ai loro istinti trasformando Nanterre in un campo di battaglia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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