Vladimir Putin ha messo sul piatto una "proposta di pace" per far cessare la guerra in Ucraina. Il presidente russo ha dichiarato, indirzzando il messaggio ai leader del G7, che Mosca avvierà negoziati in caso di ritiro delle forze ucraine dalle quattro regioni da lui rivendicate e quando Kiev rinuncerà ad aderire alla Nato. Allo stesso tempo la Russia ha definito un "pezzo di carta senza alcun valore legale" l’accordo sulla sicurezza firmato tra Stati Uniti e Ucraina durante il G7 in Italia. "Questi cosiddetti accordi non sono altro che normali pezzi di carta", ha dichiarato Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, aggiungendo che "accordi del genere non valgono nulla, non hanno valore legale".
La proposta di pace del Cremlino
"Non appena Kiev inizierà l'effettivo ritiro delle truppe dalle regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhia e non appena notificherà l'abbandono del suo piano di adesione alla Nato, daremo immediatamente l'ordine di cessare il fuoco e di avviare i negoziati", ha detto Putin ai dirigenti del ministero degli Esteri russo. Queste richieste costituiscono di fatto una richiesta di resa da parte dell'Ucraina, il cui obiettivo è mantenere la sua integrità territoriale e sovranità.
"L’essenza della nostra proposta non è una sorta di tregua temporanea o di sospensione del conflitto, come vuole l’Occidente, per ripristinare le perdite e riarmare il regime di Kiev. Ripeto, non si tratta di congelare il conflitto, ma della sua conclusione definitiva", ha chiarito lo Zar, aggiungendo che "se Kiev e l’Occidente rifiutano, saranno loro i responsabili dello spargimento di sangue".
Per Mosca gli accordi fondamentali per una soluzione pacifica "devono essere fissati nei trattati internazionali" e "devono prevedere anche la revoca delle sanzioni contro la Federazione Russa". Dopo che la crisi ucraina sarà finita, ha detto ancora Putin, la Russia e l’Occidente potrebbero iniziare a creare un sistema di sicurezza eurasiatico indivisibile.
Le parole del leader russo
"L'egoismo e l'arroganza degli stati occidentali hanno portato a una situazione estremamente pericolosa. Siamo arrivati inaccettabilmente vicini al punto di non ritorno", ha intanto dichiarato Putin, in un incontro con la leadership del ministero degli Esteri russo, puntando il dito contro i politici occidentali.
"Gli appelli a infliggere una sconfitta strategica alla Russia, che possiede il più grande arsenale di armi nucleari, dimostrano il massimo avventurismo dei politici occidentali. Essi o non si rendono conto della portata della minaccia che creano con le loro stesse azioni o sono posseduti dalla fede in la loro impunità ed esclusività possono portare alla tragedia", ha aggiunto il presidente russo.
In merito al congelamento dei beni e delle riserve valutarie russe da parte dell'Occidente, il capo del Cremlino ha affermato che si tratta di un furto e che "non resterà impunito".
L'affondo di Mosca
Il presidente statunitense, Joe Biden, e il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, avevano firmato un’intesa in 11 articoli valida 10 anni - revocabile o ulteriormente estendibile dalle future amministrazioni dei due Paesi – contenente dichiarazioni di principio sulla cooperazione in tutti gli ambiti della difesa, ma anche dell'economia e dell'intelligence.
Da Mosca è arrivata una replica secca e diretta al contenuto del citato accordo stipulato tra Washington e Kiev: "È solo un pezzo di carta e non ha alcun valore legale". Zakharova, come riporta l'agenzia di stampa Ria Novosti, ha parlato di una messa in scena per consentire ai due Paesi di presentarsi alla conferenza di pace in Svizzera con alcuni sviluppi da annunciare ai presenti. Serve solo agli ucraini, ha chiarito la stessa Zakharova, "per presentarsi alla cosiddetta conferenza in Svizzera con alcuni sviluppi".
Questi "quasi-documenti" sono necessari per mostrare solo una parvenza di sostegno all'Ucraina, piuttosto che una reale assistenza, ha commentato ancora l’alto funzionario russo. "Sembrano sostenere il regime di Kiev a livello politico o addirittura geopolitico, sembrano essere pronti a concludere accordi, ma in realtà, gli Stati Uniti si esonerano legalmente dalla responsabilità per il futuro dell'Ucraina", ha quindi concluso Zakharova parlando in conferenza stampa.
Di ben altro avviso Biden, secondo cui l’accordo firmato con Zelensky è un monito per Vladimir Putin. "Oggi gli Stati Uniti e l'Ucraina hanno compiuto un passo avanti per rafforzare la difesa dell'Ucraina nella guerra per la sua indipendenza" si legge in un post scritto dall’inquilino della Casa Bianca su X, "Firmando un accordo per sostenere gli sforzi dell'Ucraina per difendersi e scoraggiare future aggressioni, stiamo dimostrando a Putin che restiamo uniti - ora e nei decenni a venire", ha proseguito Biden. "Nel 2022, quando Putin scatenò la sua brutale guerra contro l'Ucraina il mondo fu messo alla prova" ha ricordato ancora il leader dem in un altro post su X. "Saremmo stati con l'Ucraina? Saremmo stati a favore della sovranità e contro la tirannia? Gli Stati Uniti, il G7 e i Paesi di tutto il mondo risposero di sì. Oggi diciamo di nuovo di sì", ha infine concluso.
L’accordo tra Usa e Ucraina
Nell'accordo bilaterale citato si premette che la cooperazione tra le parti si basa sul principio del pieno rispetto dell'indipendenza e della sovranità di ciascun Paese e degli scopi e dei principi della Carta delle Nazioni Unite. Si afferma poi un impegno condiviso a favore della democrazia, dello stato di diritto e dei diritti umani.
Il punto principale dell'accordo, tra le varie parti contenute, è l'articolo II intitolato Cooperazione in materia di difesa e sicurezza. Evidenziando il comune impegno per la stabilità e la pace in Europa, Usa e Ucraina dichiarano di voler collaborare per contribuire a scoraggiare qualsiasi futura aggressione contro l'integrità territoriale di ciascuna parte.
In caso di futuro attacco armato o minaccia di attacco armato contro l'Ucraina, le parti, in conformità con le rispettive leggi, si incontreranno immediatamente, se possibile "entro 24 ore ai livelli più alti" per determinare gli opportuni passi successivi e le esigenze di
difesa. "Le parti - si precisa - possono decidere di comune accordo di sviluppare e attuare ulteriori risposte di difesa e deterrenza adeguate, anche in ambito economico, militare e/o politico".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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