Medvedev avverte Kiev: "Testato missile ad alta precisione"

Stando a quanto dichiarato dal vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, la Russia avrebbe testato un missile a lungo raggio tecnicamente impiegabile nella guerra in corso in Ucraina

Medvedev avverte Kiev: "Testato missile ad alta precisione"
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Prima l'annuncio di Vladimir Putin sulla creazione di armi avanzate in grado di mantenere un equilibrio strategico nel mondo, poi il messaggio di Dmitry Medvedev in relazione a un nuovo, possibile jolly spendibile da Mosca in Ucraina. Stando a quanto dichiarato dal vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, la Russia avrebbe testato un missile a lungo raggio ad alta precisione, tecnicamente impiegabile nella guerra in corso sul territorio ucraino. Al momento non sono filtrate ulteriori indiscrezioni in merito al missile o alle sue caratteristiche, né è possibile confermare la versione fornita dallo stesso Medvedev, che più volte, dall'inizio del conflitto, ha rilasciato molteplici dichiarazioni mediatiche poi ben distanti dalla realtà dei fatti.

Il nuovo missile di Mosca

In attesa di ulteriori elementi, l'agenzia russa Tass ha scritto che Medvedev ha partecipato al lancio di prova di un "missile ad alta precisione ammodernato" nel campo di Kapustin Yar. "Il missile testato con caratteristiche di precisione migliorate e raggio più lungo è destinato all'utilizzo nell'operazione militare speciale" in Ucraina, ha affermato l'ex presidente russo, stretto alleato di Putin, sottolineando che i test dell'arma "continueranno". "La Russia aggiorna le armi tenendo conto degli armamenti occidentali avanzati" e "questo continuerà fino alla vittoria nell'operazione militare speciale", ha dichiarato lo stesso Medvedev.

Le sue dichiarazioni sono in realtà complementari alle recenti affermazioni del capo del Cremlino, secondo cui l'agenzia per l'energia atomica russa Rosatom sarebbe impegnata nella creazione di armi avanzate. Nel suo messaggio di congratulazioni e saluto ai lavoratori dell'industria nucleare, Putin è stato chiaro: "Stanno risolvendo in maniera alacre i problemi di introduzione di tecnologie innovative nei settori dell'energia e dello spazio, della medicina nucleare, dell'ecologia e della modernizzazione della flotta di rompighiaccio nucleari. Partecipano alla creazione di armi avanzate in grado di mantenere un equilibrio strategico nel mondo". Anche in questo caso, poco o niente sappiamo sulle armi citate.

Le affermazioni di Medvedev

Nei giorni scorsi, Medvedev aveva fornito interessanti particolari militari. Ad esempio, dal primo gennaio di quest'anno oltre 325mila militari sarebbero stati regolarmente reclutati dal ministero della Difesa russo. "Continuiamo a lavorare sul completamento delle Forze armate con lavoratori a contratto e sull'addestramento dei militari", aveva osservato Medvedev, fresco di una visita alle truppe vicino alla linea del fronte nella regione di Donetsk, nell'est dell'Ucraina.

"Su indicazione del presidente, ho visitato un poligono di tiro vicino alla linea di contatto nel territorio della Repubblica popolare di Donetsk. I militari dimostrano eccellenti qualità di combattimento, volontà, fermezza e un atteggiamento generale verso la vittoria", aveva quindi dichiarato Medvedev in un video pubblicato sui social media. Ancor prima, il delfino di Putin si era spinto ancora oltre, spiegando che a Mosca erano rimaste poche opzioni se non lo scontro diretto con la Nato.

"Sembra che alla Russia siano rimaste sempre meno scelte se non quella di impegnarsi in un conflitto di terra diretto con la Nato, che si è trasformata in un'alleanza apertamente fascista simile all'Asse di Hitler, solo di dimensioni maggiori", aveva dichiarato Medvedev, elencando diversi eventi che rendono più

probabile uno scontro diretto tra Russia e Nato, fra i quali la consegna di carri armati Abrams di fabbricazione statunitense, la promessa di inviare Atacms a lungo raggio in Ucraina e i legami tra le autorità canadesi e Kiev.

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