"Sarà il paradiso delle élite": a Cannes scoppia la bagarre sull'isola artificiale

L'Isola artificiale fa discutere politici ed esercenti sulla Croisette, tra problemi di navigazione, ipotetiche conseguenze per l'ecosistema e l'accusa di fare concorrenza "sleale" nel cuore della Costa Azzurra

"Sarà il paradiso delle élite": a Cannes scoppia la bagarre sull'isola artificiale

La Costa Azzurra non è più la stessa. Basta parlare un poco di francese, ascoltare in spiaggia tratti di conversazione e avere una buona memoria dall'infanzia. Di immutato, antiquato direbbero altri, restano pochi scorci. A Cannes, per esempio, resta qualche bel tratto della Croisette, all'altezza del grande hotel Carlton, storico albergo che ancora spicca con le sue torrette bianche e il lungo pontile dal quale un tempo fuggivano su sci d'acqua e motoscafi le star di una Hollywood in bianco e nero. Oggi invece si paventa qualcosa di differente: un trimarano da ancorare a 600 metri dalla costa a mo' di crociera stanziale per super ricchi che vogliono incrociare nel Golfo della Napoule; come fossero su una piccola portaerei nel Tonchino dal quale invece dei jet, si staccano moto ad acqua, sup e jetpack acquatici e ogni altri genere di optinal galleggiante.

Un sogno per pochi

"Immaginate un isolotto inafferrabile, che non esiste su nessuna mappa e che si sposta in base al desiderio dei suoi occupanti", è questo il sogno messo a punto da due ex sportivi: Tony Philp e Marc Audineau, rispettivamente campione del mondo di windsurf e membro di una famiglia a capo di un vasto gruppo con un certo expertise nel campo dei trasporti marittimi o dei porti turistici uno, e famoso velista olimpico l'altro. L'hanno chiamata Canua Island, ma la latitudine e longitudine che hanno scelto per il loro sogno da miliardari sta già "agitando le acque", e come spesso accade cittadini e habitué non si annunciano entusiasti. Come anche molti politici che ne prendono le parti.

La piattaforma galleggiante con rifiniture e dotazioni extra-lusso da ancorare a 600 metri dalla costa è stata descritta come una "oasi lifestyle, chic e autentica" che misura di 1.750 metri quadrati, molti dei quali in teak ovviamente, disposti su due piani, per accogliere fino a 350 ospiti chiamati a rilassarsi in giornate da sogno. Secondo i progetti messi in cantiere ben due anni fa, l'isola artificiale varata a La Spezia, dovrebbe disporre di una "spiaggia" artificiale di 500 mq, uno o più ristoranti, un cocktail bar, piscina con acqua dolce, e ovviamente qualche suite dove fermarsi per la notte. Insomma, un mix tra una piattaforma stile Isola delle Rose per milionari e una nave crociera di quelle che stanziano al largo delle grandi capitali bagnate dal mare.

Un'isola della discordia

Alcuni già lo descrivono come "un piccolo angolo di paradiso riservato ad una élite di villeggianti", altri già l'hanno rinominato "il catamarano della discordia" capace di fare concorrenza sleale alle attività balneari transnazionali della costa, altre a rendersi ennesimo ostacolo ingombrante per chi vuole solo godersi la profondità dell'orizzonte.

Per i detrattori di Canua Island - progetto da 15 milioni di euro sostenuto dalla Banca Pubblica Investimenti, varato in un cantiere navale italiano, ma immatricolato in Francia, pronto per gettare l’ancora in maggio - si tratta essenzialmente di una “aberrazione ecologica”. Queste almeno sono le parole esatte usate dal presidente della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Renaud Muselier, al quale si sono accodati migliaia di esercenti preoccupati dalla “concorrenza sleale” che il progetto prossimo ad andare in porto potrebbe rappresentare per gli stabilimenti balneari.

A queste perplessità, sono andate a sommarsi quelle del sindaco di Cannes, David Lisnard, il quale non ha puntato il dito solo contro le “conseguenze per l'ecosistema locale”, suffragato dai pescatori del golfo, ma ha sollevato anche problemi inerenti “la sicurezza della navigazione marittima.

Alcune indiscrezioni riportano Canua come un'entità che avrebbe già preso "preso contatti nell'ambito del Festival di Cannes", uno degli avvenimenti più attesi dell'anno (16-27 maggio 2023, ndr). Ma il tasto sul quale battono i detrattori è quello dell'ecologia: "Nella regione più bella del mondo, dove il criterio climatico-biodiversità è una regola d'oro, dobbiamo rifiutare questa aberrazione ecologica", ha ribadito a più riprese il presidente della regione, a cui pare essersi aggiunta la "circospezione" del ministro per la Transizione ecologica e la coesione dei territori Christophe Béchu, preoccupato per quanto concerne l'ancoraggio d'isola artificiale. Béchu ha garantito che "i servizi competenti dello Stato saranno mobilitati per assicurarsi della compatibilità" con l'ambiente marino, senza intaccare la biodiversità che alcuni attori locali ritengono minacciata.

In attesa che la prefettura marittima rilasci o meno le autorizzazioni necessarie all'ormeggio, l'isola della discordia continua ad agitare le placide acque del Golfo della Napoule, rimandando il punto partita all'arrivo dei vip che potrebbero "consacrare" o "affondare" il successo dell'isola Canua; rivelandosi preoccupati o incuranti delle presunte minacce alla biodiversità locale rappresentate da Canua, e appoggiando gli interessi degli stabilimenti balneari storici in onore della

tranquilla consuetudine della Costa Azzurra; dove basta trascorrere un week end d'estate o primavera per notare come i forestieri ben lieti di spenderne abbondanti quantità di denaro sulla battigia o a mezz'acqua, non mancano.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica