Cronaca locale

Sversamento di cloro in piscina: la nube chimica intossica 150 studenti

L'incidente ha prodotto un'enorme nube chimica che dall'impianto ha raggiunto le strutture limitrofe, facendo scattare l'allarme. Al lavoro le autorità competenti, le indagini su quanto accaduto sono già state avviate

Sversamento di cloro in piscina: la nube chimica intossica 150 studenti a Reggio Emilia

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Sversamento di cloro in piscina: la nube chimica intossica 150 studenti a Reggio Emilia

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Momenti di panico questa mattina a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia, dove si è verificato un grave incidente durante le procedure di manutenzione delle piscine dello Sports Center Swimming Pools di via Sacco e Vanzetti. A seguito di uno sversamento, si è infatti originata una nube chimica che si è rapidamente estesa nella zona, raggiungendo molti altri edifici. L'inalazione delle sostanze tossiche ha causato malesseri, svenimenti e intossicazioni.

Cosa è successo

Secondo quanto riferito dai quotidiani locali, l'episodio si è verificato questa mattina (giovedì 9 maggio) intorno alle 7.30. Erano in corso dei lavori presso le piscine di Guastalla, in via Sacco e Vanzetti, e, mentre gli operai addetti alla manutenzione stavano travasando dell'acido cloridico da un'autocisterna al circuito idraulico delle vasche, c'è stata una fuoriuscita di liquido. Non si conoscono le cause dell'incidente. Sappiamo però che a causa del maxi-sversamento si è orginata una nube tossica che si è sollevata in aria, andando poi a diffondersi rapidamente nella zona.

L'allarme è stato dato subito, ma non si sono potuti evitare gli effetti in coloro che hanno inalato le sostanze.

Malori e intossicati

Ad essere investite dalla nube chimica sono state diverse scuole che si trovavano nelle vicinanze dell'impianto, fra cui l'Istituto superiore Russell e il Carrara. A restare coinvolta anche la mensa della Cir e un bar dove si trovavano diverse persone intente a fare colazione. Entrati in contatto con le sostenze, in tanti hanno presentato i classici sintomi da intossicazione. Alcuni hanno lamentato occhi arrossati e tosse, altri difficoltà respiratorie, ci sono stati anche dei casi di perdita di conoscenza.

Stando alle ultime informazioni rilasciate sarebbero almeno 150 i soggetti rimasti intossicati. 30, invece, le persone che sono svenute. Per fortuna i soccorsi si sono attivati subito e in massa. Gli operatori sanitari 118 si sono mobilitati con circa 20 ambulanze. Molte persone hanno avuto bisogno di essere sottoposte a ossigenoterapia per riprendersi dalle conseguenze dell'inalazione. Alcuni intossicati sono stati trasferiti per dei controlli ai pronto soccorso degli ospedali di Guastalla, Reggio Emilia e Montecchio Emilia. Almeno 80 le persone finite nei nosocomi per accertamenti.

Per questioni di sicurezza, gli accessi alle scuole sono stati temporaneamente chiusi.

Le indagini

Le autorità locali hanno dato immediato avvio alle indagini per cercare di risalire alle dinamiche dell'accaduto e stabilire eventuali responsabilità. Da Bologna sono arrivati gli uomini del nucleo Nbcr dei vigili del fuoro, preparati proprio nella gestione delle nubi tossiche. Col passare delle ore la situazione è migliorata, perché la nube si è diradata, ma rimane ancora l'allerta.

A quanto pare a essere fuoriuscito è stato dell'acido solforico, che ha provocato la formazione della nube chimica. L'acido solforico serviva per purificare l'acqua delle piscine. Una volta fuoriuscito, l'acido sarebbe entrato in contatto con un'altra sostanza che ha scatenato la reazione chimica.

A raggiungere la zona, oltre ai vigili del fuoco, anche i tecnici dell'Agenzia regionale per l'ambiente dell'Emilia-Romagna (Arpae), che stanno monitorando la qualità dell'aria, e i colleghi della Ausl. Il pubblico ministero di Reggio Emilia Dario Chiari ha già effettuato un sopralluogo nei pressi dell'impianto che ospita le piscine.

La situazione

"Dai primi accertamenti condotti dai vigili del fuoco a causare l'incidente potrebbe essere stata una miscelazione errata durante le operazioni di travaso del fornitore di acido solforico all'interno delle cisternette di raccolta nel locale di deposito del centro.

Si specifica infatti che si ha formazione di cloro gassoso quando l'acido solforico si mescola inavvertitamente con una soluzione di ipoclorito, disinfettante delle acque di piscina", è quanto dichiarato in un comunicato da Arpae, come riportato da Il Resto del Carlino.

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