Don Biancalani predica la disobbedienza: "Accogliere ogni giorno"

Don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro, ha ribadito la necessità di accogliere i migranti. "Peccato" però che il comitato dei residenti di Vicofaro stia protestando da tempo per la situazione di degrado ed insicurezza nella quale verserebbe il quartiere a causa dei numerosi ospiti accolti dal sacerdote

Un primo piano di don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro
Un primo piano di don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro

La strage di migranti avvenuta al largo di Cutro continua a far discutere. E per quanto il presidente del consiglio Giorgia Meloni abbia espresso il proprio cordoglio per le vittime ed annunciato di aver scritto all'Europa per chiedere un intervento deciso sulla "questione migranti", partendo dal contrasto agli scafisti ("Più gente parte, più gente più rischia di morire e la tragedia di Crotone non può lasciare indifferenti", ha dichiarato ieri intervenendo durante il programma "Cinque Minuti" condotto da Bruno Vespa) gli attacchi al governo (spesso strumentali) sembrano proseguire. E sull'argomento, nelle scorse ore, ha preso posizione anche don Massimo Biancalani. Il parroco di Vicofaro (una frazione del Comune di Pistoia, in Toscana) ospita attualmente nei locali della chiesa toscana più di un centinaio di migranti.

"Vicofarosempre di più presidio di umanità"

"C'è un clima di morte intorno ai migranti, a tutti i livelli: le politiche, le leggi, la società. C'è una volontà di non vedere e al tempo stesso di respingere tutti - si legge nella nota pubblicata dal "parroco dei migranti" sui propri canali social - c'è una disumanità ormai dilagante che sarà difficile da arginare. Passerà anche quest'ultima tragedia, presto in pochi si ricorderanno. A noi non resta che disobbedire a questo clima e rispondere positivamente e concretamente, accogliendo ogni giorno. Vicofaro continua fra mille difficoltà e ostilità a soccorrere per essere sempre di più un presidio di umanità". Un'uscita nella quale il parroco sembrerebbe lanciare un'accusa nemmeno troppo velata ai politici e al governo Meloni in particolare, ma che è stata oggetto di critiche da parte di diversi utenti e parrocchiani rimasti quantomeno perplessi dinanzi ad un attacco che pare essere basato in primis su ragioni ideologiche.

Monsignor Tardelli mette le mani avanti

Tanto più che nella frazione pistoiese il malcontento del neo-costituito comitato dei residenti non si è ancora placato: tanti vicofaresi segnalano da tempo episodi di degrado riconducibili a loro dire all'attività di accoglienza della parrocchia, fra rifiuti abbandonati ed episodi di furto e spaccio di sostanze stupefacenti della quale sarebbero stati protagonisti negli ultimi anni alcuni degli stranieri accolti da don Massimo. Problemi che (pur appoggiando in generale l'operato di don Biancalani) ha riconosciuto anche il vescovo di Pistoia, al quale il comitato si è rivolto.

"Il punto di partenza di tutta la situazione è la presenza in Italia di tanti immigrati, che per un motivo o per l'altro vagano qua e là senza fissa dimora - si legge nella risposta di monsignor Fausto Tardelli, che pur appoggiando in generale l'operato del sacerdote ha in qualche modo messo le mani avanti - preciso di non esser stato io ad aver inviato don Massimo a Vicofaro, ma gli ho più volte raccomandato di fare le cose nel migliore dei modi". Potrebbero però esserci nuovi sviluppi, perché il comitato ha già anticipato nei giorni scorsi di aver intenzione di scrivere al Vaticano e al cardinale Matteo Maria Zuppi.

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