"Ospiti i migranti a casa sua e dorma in canonica". I residenti di Vicofaro contro don Biancalani

Nelle scorse ore, i residenti di Vicofaro hanno organizzato una manifestazione davanti alla prefettura di Pistoia, per porre nuovamente l'accento sulla difficile situazione del quartiere e puntando il dito contro il centro di accoglienza migranti di don Massimo Biancalani

Un momento della protesta dei residenti di Vicofaro
Un momento della protesta dei residenti di Vicofaro
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Una manifestazione davanti alla prefettura di Pistoia, per chiedere un intervento volto a risolvere la difficile situazione che da quasi un decennio vige a Vicofaro, fra mancanza di decoro e di sicurezza. E a margine, una proposta provocatoria rivolta a don Massimo Biancalani, invitandolo a rivedere l'esperienza di accoglienza migranti in modo radicale. E' quanto organizzato nelle scorse ore dal comitato dei cittadini di Vicofaro, alla quale hanno preso parte un centinaio di persone (fra cui alcuni esponenti della giunta comunale di centrodestra, diversi rappresentanti di FdI, FI e Lega di tutta la provincia e di Azione Studentesca, ndr). “Illegalità, degrado, paura: ora basta”, lo striscione che gli abitanti dell'ormai celebre frazione pistoiese la cui chiesa ospita un centinaio di migranti hanno esposto durante il sit in, evidenziando una volta di più le criticità da loro evidenziate in merito all'accoglienza promossa da don Biancalani. E non è mancato nemmeno un invito provocatorio, da parte di uno degli esponenti del Comitato dei residenti.

Vorrei fare un appello ed in primis mi rivolgo a don Biancalani: cominci lui ad accogliere i migranti, visto che ha una casa bellissima e spaziosa dove potrebbe ospitarne almeno venti - ha dichiarato Gabriele Rafanelli al quotidiano La Nazione -e lui come prete potrebbe tornare a dormire in canonica. Un altro appello lo faccio al cosiddetto “esercito dei volontari di Vicofaro": anche loro dovrebbero fare la loro parte ed essere coerenti. Ognuno di loro dovrebbe accogliere in casa propria alcune di queste persone”. Un altro membro del Comitato, Carmi Petrucciani, ha invece posto l'accento su alcuni episodi riportati dalle cronache locali degli ultimi anni che hanno riguardato direttamente o indirettamente diversi migranti passati per la struttura di Vicofaro. “La situazione che viviamo nel nostro quartiere – ha detto – è quella che è stata riassunta nel volantino che abbiamo distribuito: sassaiole, minacce, offese, accoltellamenti, risse feroci, violenza sessuale, purtroppo anche un caso di morte per attacco epilettico. È questo il contesto nel quale viviamo da anni". Don Biancalani (che nei giorni scorsi ha incassato l'appoggio del vescovo di Pistoia) ha dato per ora quella che sembra una prima risposta sulla propria pagina Facebook, pubblicando una serie di foto che lo ritraggono insieme ad alcuni ospiti della parrocchia e chiedendo in modo ironico ai suoi “followers” se questi ultimi ultimi facessero loro paura.

Il deputato della Lega Andrea Barabotti ha infine annunciato la predisposizione di un'interrogazione al Ministero dell'Interno per chiarire cosa stia realmente impedendo la risoluzione di questa situazione. “L’unica soluzione accettabile è azzerare la presenza di stranieri nella parrocchia e restituire la zona alla comunità locale.

L’aumento della sorveglianza da parte delle forze dell’ordine può essere accettabile come misura temporanea, ma solo per arrivare al completo svuotamento della parrocchia e al ripristino della vivibilità del quartiere - ha detto - la Regione Toscana, già nel 2021, aveva stanziato oltre 200mila euro per decongestionare Vicofaro e ulteriori risorse sono state erogate negli anni successivi, senza che ciò abbia portato a qualche risultato. L’accoglienza deve cessare definitivamente”.

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