Occhio alla truffa del passeggino: come riconoscerla

L'obiettivo dei rapinatori viene fatto cadere a terra, e altrettanto fa la donna col passeggino, in reraltà appena sfiorata: intervengono i complici di quest'ultima, che aggrediscono e rapinano la vittima

Occhio alla truffa del passeggino: come riconoscerla
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Uno stratagemma ben studiato dalle cinque persone che l'avevano messo in atto a Roma, stando attente anche ai minimi dettagli: neppure la massima cura posta dai responsabili nella realizzazione di quella che è stata ribattezzata "truffa del passeggino" è tuttavia servita loro a evitare di incorrere nella giustizia.

In che cosa consisteva esattamente il raggiro? Protagonista principale una donna che, per l'appunto, spinge dinanzi a sé un passeggino nel quale dovrebbe trovarsi un bimbo, anche se, in realtà, si tratta semplicemente di un fagotto realizzato con un plaid. Accanto alla finta mamma passa un uomo, che all'altezza dei tornelli va di fretta per prendere in tempo la metro della linea B alla stazione Piramide: ecco la vittima perfetta per i truffatori. L'uomo in questione sfiora la donna e viene sgambettato, finendo a terra. Altrettanto fa la donna, che cade e inizia a gridare, puntando il dito contro il presunto responsabile dell'aggressione: è tutta una finta, ma agli occhi di chi si gira a vedere la scena sembra che sia stato proprio quell'individuo a originare la rovinosa caduta. È a questo punto che arrivano gli altri complici della finta madre, i quali fingono in pratica di intervenire in soccorso di una donna con un bambino che è stata aggredita da un malintenzionato: tra questi c'è Eros Bevilacqua, uno dei condannati con rito abbreviato dal tribunale di Roma.

È l'occasione perfetta per avere agli occhi dei presenti la giustificazione per aggredire il presunto responsabile, che viene picchiato e rapinato: i finti soccorritori si allontanano rapidamente dal posto, ma non fanno i conti col fatto che nella stazione ci siano le videocamere di sorveglianza. La vittima viene trasportata all’ospedale, ed è costretta a sottoporsi a un intervento chirurgico per via delle fratture riportate nel pestaggio. Oltre il danno la beffa, dato che l'uomo si rende conto di non avere più il proprio telefono cellulare.

Scattano le indagini e, grazie alle immagini estratte dalle telecamere, gli inquirenti riescono non solo a ricostruire le fasi preparatorie della truffa del passeggino, ma anche a identificare i responsabili.

Un episodio, quello accaduto lo scorso 22 ottobre 2022, che ha avuto un recente sviluppo con la condanna con rito abbreviato della finta madre, Benedetta Pallotta, e di uno degli aggressori, Eros Bevilacque: dovranno scontare rispettivamente 4 anni e 4 mesi e 3 anni e 8 mesi, anche se il pm ne aveva richiesti 6. Si tratta, tuttavia, solo della condanna per il reato di rapina, mentre il procedimento per le lesioni riportate dalla vittima è tuttora in corso.

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