Angelika Hutter ricoverata in psichiatria. Il giudice: "Resta in carcere"

Il gip del tribunale di Belluno ha convalidato l'arresto dell'automobilista che ha travolto e ucciso tre persone a Santo Stefano di Cadore. La donna non ha sostenuto l'interrogatorio perché ricoverata

Angelika Hutter ricoverata in psichiatria. Il giudice: "Resta in carcere"
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Angelika Hutter resta in carcere. Lo ha deciso il gip del tribunale di Belluno, Enrica Marson, al termine dell'udienza di convalida del fermo della 31enne che ha travolto e ucciso con l'auto tre persone, tra cui un bimbo di due anni, a Santo Stefano di Cadore. Secondo quanto apprende l'Ansa da fonti vicine all'inchiesta, l'indagata non ha preso parte all'interrogatorio perché si trova ricoverata nel reparto di Psichiatria dell'ospedale di Venezia. Per domani è stata annunciata una conferenza stampa del procuratore Paolo Luca.

La convalida del fermo

L'udienza si è svolta in via telematica ed è durata circa quattro ore. Il gip ha convalidato il fermo e la misura cautelare per la 31enne tedesca che, dallo scorso venerdì, si trova reclusa nel carcere della Giudecca, a Venezia. Il reato contestato all'indagata è di omicidio stradale plurimo. Al termine dell'udienza, a cui hanno partecipato il pubblico ministero Simone Marcon e l'avvocato d'ufficio della conducente, Giuseppe Triolo, nessuno ha rilasciato dichirazioni.

L'ipotesi del gesto volontario

Le cause dell'incidente mortale, che ha provato la morte del piccolo Mattia Antoniello, il papà Marco e della nonna, Maria Grazia Zuin, non sono ancora state chiarite. Per certo, Angelika Hutter non era né sotto l'effetto di droga e alcol né aveva assunto psicofarmaci. Ma anche l'ipotesi del gesto volontario ora vacilla: "Se lo sono inventato. - ha dichiarato il procuratore di Belluno Paolo Luca a Il Gazzettino - Al momento lavoriamo sugli elementi empirici che abbiamo a disposizione, senza anticipare conclusioni che potrebbero essere fuorvianti, come quella del gesto volontario".

La difesa

"Angelika sta combattendo una battaglia interiore perché si sente addosso la responsabilità di aver ammazzato tre persone" ha spiegato l'avvocato Triolo,in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera due giorni fa.

"Fa continuamente riferimento a quel ‘baratro’ ma non ricorda nulla dell’incidente, - aveva precisato il legale - come avesse rimosso ogni cosa, come se lei non ci fosse stata". Nei prossimi giorni la procura si metterà in contatto con le autorità tedesche per acquisire informazioni sul passato dell’indagata.

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