Tutto fa pensare che ci troviamo in un momento chiave della lunga e dolorosa inchiesta relativa alla scomparsa di Emanuela Orlandi. Attualmente ci sono tre indagini in corso, tutte finalizzate a fare finalmente luce sulla vicenda che, a distanza di anni, attende ancora soluzione. Indagano infatti la Procura di Roma, la Commissione parlamentare e il Vaticano.
La storia di Emanuela, scomparsa il 22 giugno 1983 all'età di soli 15 anni, ha ora piena visibilità e sono tante le congetture. Ogni dettaglio, ogni informazione, viene accuratamente esaminata.
Ospite a La torre di Babele, trasmissione in onda su La7 condotta da Corrado Augias, monsignor Sergio Pagano, prefetto dell'Archivio apostolico vaticano, affronta la vicenda della ragazza scomparsa. Ci sono delle carte relative alla vicenda di Emanuela Orlandi all'interno dell'archivio? "Di Emanuela Orlandi, in archivio, non c'è pagina, riga su riga, neanche a immaginarlo. Anche perché è un fatto abbastanza recente, rispetto ai nostri documenti. Dovrebbe essere versato, se esiste, negli anni futuri", spiega il prelato. "Io però su questo argomento non so nulla. D'altra parte, l'avvocato Sgrò diceva che il procuratore Diddi del tribunale Vaticano, dopo un po' che ebbe l'inchiesta, disse che aveva trovato numerose carte impolverate", precisa.
Ed è proprio su queste "carte impolverate" che si concentra l'attenzione. Di quali documenti stiamo parlando? "Forse le carte impolverate devono stare da noi. Per avere polvere devono aver decenni", considera monsignor Sergio Pagano, che presiede l'Archivio apostolico vaticano. "Ma da noi non ci sono. Dove le abbia trovate non si sa. E dopo quella dichiarazione, però, non è comparso nulla".
Il prefetto dell'Archivio apostolico vaticano ricorda tuttavia di aver visto un fascicolo. "So che esisteva un fascicolo di Emanuela Orlandi, quello che hanno visto sulla scrivania di Benedetto XVI", spiega. "Ed è il fascicolo della stampa, che monsignor Scotti, archivista di Segreteria di Stato, mi mostrò. Erano gli echi della stampa, di tutte le dicerie. Perché appena uscì il nome del Vaticano per una ragazza scomparsa a Roma, che poteva aver fatto tristemente chissà quale fine, il Vaticano fu bersagliato. L'eco della stampa fu quindi portato al papa.
Io di altre cose non ho notizia", aggiunge.Insomma, secondo monsignor Sergio Pagano non ci sarebbero altre carte. "Comunque, se il tribunale Vaticano dice di avere tante carte impolverate, prima o poi le farà vedere", conclude.
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