Mamam e figlia sono finalmente tornate a casa ma la paura è ancora tanta: "È una bimba fortunata"

Mamam e figlia sono finalmente tornate a casa ma la paura è ancora tanta: "È una bimba fortunata"
La piccola Sofia, insieme ai genitori, ha lasciato la clinica Sacro cuore di Cosenza per andare a casa. La neonata, sequestrata e liberata dopo poche ore dalla polizia, e' uscita dalla clinica portata dal padre Federico Cavoto, accompagnato da uno dei proprietari della clinica, Saverio Greco, e seguiti dalla mamma Valeria Chiappetta, visibilmente sofferente in volto, sorretta da un altro dei proprietari, Giancarlo Greco. "Stiamo bene, ci stiamo riprendendo, grazie a tutti e soprattutto ai miei angeli" ha detto la donna, riferendosi alle agenti della Polizia che le sono state accanto in questi giorni. La famiglia e' quindi salita su un'auto che, scortata da una volante della Polizia, si e' diretta verso la loro abitazione.
La neonata sequestrata ieri sera a Cosenza e ritrovata dopo circa tre ore dalla Polizia, e' stata una "vittima casuale" dal momento che "nessun contatto" e' emerso "tra la famiglia della piccola e i coniugi" che sono stati sottoposti a fermo. A dirlo e' stato il capo della Squadra mobile di Cosenza Gabriele Presti incontrando i giornalisti in Questura. Il funzionario ha anche sottolineato che le "indagini si concentreranno anche sulla sicurezza del punto nascite" della clinica Sacro cuore dove il rapimento e' avvenuto. Riguardo alla figura del marito di Rosa Vespa, Acqua Moses, apparso ignaro di quanto realmente era accaduto ad alcuni investigatori, Presti ha riferito che la "posizione del marito e' da stabilire, ma sicuramente era presente nel momento dell'atto".
I parenti della coppia fermata a Cosenza per il sequestro della neonata erano "del tutto ignari" dell'accaduto, "ma ci e' sembrato ignaro lo stesso coniuge" della donna, "poi questo e' da valutare". A dirlo l'ispettore della Squadra mobile di Cosenza Claudio Sole parlando con i giornalisti in Questura. "Non si e' capito - ha detto ancora - se e' stato un errore prendere una bambina perche' pare che in una pasticceria avessero chiesto informazioni su una torta con un nastro rosa che poi non e' stata ordinata, ci sono accertamenti in corso". L'ispettore ha sostenuto che e' "da valutare anche la facilita' con cui sono entrati ed usciti dalla clinica". ServizioDi Franco Arena
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