"Una preghiera". "Verità". San Pietro ricorda Emanuela Orlandi

Papa Francesco ha parlato di Emanuela Orlandi durante l'Angelus, ricordandola nelle proprie preghiere. Intanto il fratello ha condotto un sit in per il quarantennale

"Una preghiera". "Verità". San Pietro ricorda Emanuela Orlandi
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I punti chiave

Un ricordo e una preghiera per Emanuela Orlandi. Sono concetti emersi dalle parole pronunciate da papa Francesco che per la prima volta ha parlato apertamente e in un contesto spirituale della 15enne cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno 1983. "In questi giorni - ha commentato il pontefice - ricorre il quarantesimo anniversario della scomparsa di Emanuela Orlandi. Desidero approfittare di questa circostanza per esprimere ancora una volta la mia vicinanza ai familiari, soprattutto alla mamma, e assicurare la mia preghiera. Estendo il mio ricordo a tutte le famiglie che sentono il dolore di una persona cara scomparsa".

Precedentemente papa Bergoglio aveva solo fatto sapere di aver fortemente voluto l'inchiesta sul caso Orlandi, partita a gennaio 2023, mentre in un brevissimo incontro con Pietro Orlandi nel 2012, quanto era da poco salito al soglio pontificio, avrebbe confidato al fratello della giovane che "Emanuela è in cielo".

La reazione

Alle parole del papa, si è sollevato un grido di molti dei presenti in piazza San Pietro: "Verità". Molte persone si sono recate ad ascoltare il pontefice recando foto di Emanuela Orlandi o t-shirt con l'immagine della 15enne, dopo aver partecipato al sit in organizzato dalla famiglia Orlandi con partenza da largo papa Giovanni XXIII. Fiducioso lo stesso Pietro Orlandi: "Dal Papa è arrivato un segnale positivo, spero sia ascoltato dai senatori che si stanno opponendo alla Commissione parlamentare di inchiesta perché devono sapere che anche il Papa in questo momento vuole si arrivi alla verità".

Il sit in

Parole di forza, volontà e speranza sono state pronunciate anche durante l'attesissimo sit in. "Faccio un appello al parlamento - ha detto l'avvocato della famiglia Laura Sgrò - vengano ritirati gli emendamenti e venga votata l'istituzione della Commissione parlamentare d'inchiesta. Noi siamo qui per Emanuela. Chi vuole fare polemica non vuole trovarla". Nei giorni scorsi in Senato c'era infatti stato un nuovo rinvio, mentre alla Camera l'approvazione della commissione era stata più veloce.

Pietro Orlandi, investito a propria volta dalle polemiche dopo l'incontro con il promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi, ha tenuto a chiarire alcuni dettagli: "Vorrei chiarire alcune situazioni. Sapete che il 9 gennaio, a due giorni dai funerali di papa Ratzinger, il Vaticano ha aperto un'inchiesta. Ci ha colpito in modo positivo. Erano anni che chiedevamo di essere ascoltati e poter verbalizzare. Eravamo in possesso di molti elementi nuovi, e quindi non vedevo l'ora di poter verbalizzare. Finalmente l'ho potuto fare l'11 aprile quando sono stato convocato dal promotore di giustizia. Un incontro che aspettavo da tempo. E lì ho potuto presentare anche una memoria che è stata protocollata, con tutto quello che avevamo trovato con l'avvocato negli ultimi anni. Lo stesso Diddi mi ha detto: 'Ho avuto mandato di fare chiarezza e di andare a fondo a 360 gradi. Senza fare sconti a nessuno. Chiederò l'aiuto anche alla procura di Roma e alla futura commissione parlamentare'.

Poi c'è stata una serie di lancio di fango nei miei confronti che ha rallentato un pò le cose. Solo per il fatto di aver nominato papa Giovanni Paolo II ho sempre detto nel 2023 che non dovrebbero esistere persone intoccabili".

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