Utilizzavano sistematicamente la carta di credito di una percettrice di reddito di cittadinanza in stato di indigenza, alla quale avevano fraudolentemente intestato alcuni autoveicoli. E per questa ragione, dovranno rispondere dell'accusa di estorsione, dopo esser state raggiunte dalla misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Modena. Protagoniste della vicenda che arriva da Sassuolo sono due donne, accusate di aver sottratto (con l'inganno e in maniera sistematica) ad una terza donna che versa in gravi condizioni di disagio economico, l'importo del sussidio che le veniva erogato mensilmente. Non contente, l'avrebbero oltretutto costretta ad intestarsi alcune vetture che loro stesse utilizzavano, ma delle quali per ragioni burocratiche ed economiche non volevano figurare come proprietarie.
Secondo quanto riportato dai media modenesi, sarebbe stato proprio uno di questi veicoli a far emergere l'intera storia in modo del tutto casuale: circa un mese fa, la polizia locale di Sassuolo (una città dell'hinterland modenese, ndr) aveva notato un camper in sosta e aveva deciso di procedere ad un normale controllo di routine. Al volante del mezzo c'era un giovane, le cui generalità non corrispondevano a quelle dell'intestataria. Interrogato in materia, il ragazzo sarebbe apparso nervoso e non sarebbe riuscito a fornire una spiegazione convincente alle domande degli operatori. Questi ultimi si sono quindi insospettiti, ravvisando la necessità di indagare per andare a fondo della questione. Le indagini degli agenti si sono concluse nei giorni scorsi e hanno portato all'individuazione delle due donne sopracitate. Sarebbero state proprio queste ultime, secondo gli investigatori, ad aver messo in piedi un modus operandi che consentiva loro di vivere alle spalle di una persona indigente residente nella zona.
La vittima aveva provveduto ad inoltrare la domanda per il reddito di cittadinanza ed era stata inclusa da Inps nel novero dei beneficiari, solo che a conti fatti non ne avrebbe praticamente mai usufruito: le due indagate avrebbero infatti costretto la donna a consegnarle la carta di credito sulla quale le veniva accreditato il sussidio che prontamente provvedevano ad utilizzare al posto suo, non appena le veniva accreditato.
Le avrebbero poi intestato almeno un paio di veicoli che utilizzavano quotidianamente: in questo modo, la donna era costretta a pagare il bollo, l'assicurazione e le eventuali multe per macchine che possedeva solo in maniera fittizia, non potendone disporre. E tutto ciò contribuiva ovviamente a peggiorare le sue condizioni economiche. I mezzi sono stati sequestrati nel corso dell'operazione, ma l'indagine sta ancora proseguendo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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