"Una ventina di coltellate": ecco come è morto il capo ultrà Antonio Bellocco

Le coltellate mortali che hanno determinato la morte di Antonio Bellocco sarebbero state undici: quali sono stati i risultati dell'autopsia e la decisione degli ultrà dell'Inter

"Una ventina di coltellate": ecco come è morto il capo ultrà Antonio Bellocco
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Sono state circa 20 le coltellate inferte dal capo ultrà dell'Inter, Andrea Beretta, a un altro dei leader della curva nerazzurra e 'ndranghetista, Antonio Bellocco, che è rimasto ucciso lo scorso 4 settembre dopo un forte litigio a Cernusco sul Naviglio: sono queste le prime indiscrezioni dell'autopsia sul corpo della vittima.

I colpi mortali

Non tutti i colpi, però, sono stati determinanti per la morte del 36enne: quelli letali sarebbero stati undici di cui sei indirizzati al cuore e cinque al collo, tutte le altre coltellate sarebbero state superficiali e indirizzate nell'area del busto. L'autopsia ha fatto anche emergere anche l'assenza di qualsiasi proiettile dal corpo di Bellocco. Un proiettile invece ha colpito Beretta, rimasto ferito gravemente all'anca e per il quale è stato poi necessario un intervento chirurgico. La salma, dopo l'ok da parte dell'autorità giudiziaria, sarà restituita alla famiglia per il funerale.

La difesa di Beretta

Il capo ultrà dell'Inter è accusato di omicidio volontario e rimane nel carcere milanese di Opera. Nonostante le accuse, Beretta continua a dire che la pistola sarebbe stata utilizzata soltanto come indimidazione e che il coltello sarebbe stato utilizzato come difesa personale. La Procura ha una tesi diversa: Beretta averebbe portato con sé la pistola per utilizzarla e, una volta rimasto senza, avrebbe estratto il coltello con il quale ha ucciso il rivale. Le indagini rimangono aperte e si stanno concentrando sul rapporto tra i due uomini, visto che tra i moventi possibili ci sarebbe la spartizione di affari che riguardano la curva dell'Inter. La conferma del fermo per Beretta da parte del gip si è resa necessaria per il tipo di condotta e il reato, tenuto anche conto che, se si trovasse libero, l'uomo potrebbe "influenzare eventuali testimoni o trovare nuove occasioni per commettere altri delitti di matrice violenta per proseguire la faida che ha dato origine alla presente vicenda": è quanto ha sottolineato la gip Pasquinelli nell'ordinanza di custodia cautelare nei confronti del 49enne.

La riunione dei tifosi di giovedì sera

A proposito di curva, per giovedì 12 settembre è prevista la riunione tra gli ultrà

al Baretto stadio a partire dalle 21.30: il messaggio è stato inviato da Nino Ciccarelli, tra gli storici capi ultrà del tifo nerazzurro, che ha annunciato l'incontro con un post ricondiviso anche dalla Curva Nord Milano.

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