Dal 2018 arriva lo "stop" alla vendita di sigarette in Vaticano

"Nessun guadagno è legittimo quando mette a rischio la salute della gente"

Dal 2018 arriva lo "stop" alla vendita di sigarette in Vaticano

"La Santa Sede no vuole cooperare con una pratica che danneggia chiaramente la salute della persone" e per questo dall'inizio del prossimo anno dirà basta alle sigarette. Un vizio su cui si abbatte il "no" del Vaticano, deciso a vietare la vendita delle "bionde" a dipendenti, religiosi e diplomatici.

Entro le mura fumare diventerà punibile. Per chi ci abita e pure per i dipendenti. E se a perderci sono le casse pontificie, il portavoce Greg Burke mette però in chiaro: "Le sigarette, vendute ai dipendenti e pensionati del Vaticano ad un prezzo scontato, erano fonte di reddito. Tuttavia, nessun profitto può essere legittimo se mette a rischio la vita delle persone".

Secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità sono "ogni anni oltre sette milioni" le persone che muoiono in tutto il mondo per via del vizio del fumo. E non è solo il Vaticano a spingere per la prevenzione.

Un appello è arrivato a fine ottobre nella prima giornata del XIX Congresso nazionale Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), che chiede un centesimo di tassa in più a sigaretta. Per prevenire. E per finanziare un "Patto contro il cancro" che unifichi le strategie a livello nazionale

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica