Da 7 giorni in sciopero della fame contro il decreto espulsione. Frate missionario prega per il ghanese Paul

Da 7 giorni in sciopero della fame contro il decreto espulsione. Orlando: "Siamo grati a fratello Biagio. La città di Palermo è unita contro leggi inumane che generano sofferenza e colpiscono i più deboli".

Da 7 giorni in sciopero della fame contro il decreto espulsione. Frate missionario prega per il ghanese Paul

Da sette giorni il frate missionario Biagio Conte è in sciopero della fame contro il provvedimento di espulsione a danno di Paul, un migrante 51enne che vive in Italia da 17 anni e da dieci a Palermo. Paul in Sicilia lavora come idraulico all’interno della cittadella del Povero, fondata 25 anni fa proprio da Biagio Conte.

Oggi il frate ha ricevuto la visita del sindaco Leoluca Orlando e dell’arcivescovo Corrado Lorefice. "Siamo grati a fratello Biagio - ha detto Orlando - per avere richiamato con la sua forza e la sua delicatezza l'attenzione su un caso emblematico di ciò che leggi inumane possono causare quando si perde di vista i valori fondamentali del vivere comunitario. Don Corrado ha testimoniato ancora una volta la vicinanza della comunità ecclesiale di Palermo e della Sicilia ad un impegno di umanità e civiltà; una presenza, la sua, che conferma la grande sintonia con la città e con l'impegno di Palermo nel ribadire il nostro essere comunità che rispetta e accoglie tutti e tutte, traendo da ciò la propria forza".

Biagio Conte nei giorni scorsi aveva scritto una lunga accorata lettera per porre l’accento sul tema dei migranti. "Carissima e amata terra d'Italia, non è giusto, la nazione d'Italia non merita abbandonare i suoi figli e i figli di altri popoli - scrive - e sappi che anche noi italiani siamo emigranti in tutto il mondo, non ci hanno chiuso le porte, perché adesso l'Italia, che è stata sempre aperta, sensibile, accogliente, decide di chiudere le porte, il cuore? Abbandonare gli immigrati a se stessi è un tentato omicidio, un tentato suicidio, una vera ingiustizia con le conseguenze di un aumento dei clandestini, dei senzatetto, della delinquenza, della violenza. Per paura, sconforto possono cadere nelle mani della delinquenza, della malavita, della mafia. Il sentirsi emarginati, esclusi può trasformarli in schegge impazzite, rischiano di cadere ed entrare nelle mani del terrorismo".

"La Chiesa e le istituzioni si stringono attorno a Biagio Conte che dà voce

all'uomo invisibile. In una Palermo che non dimentica nessuno", dice l’arcivescovo Lorefice. Oggi alle 18 insieme ad una delegazione della Missione si celebrerà la santa messa "affinché la Chiesa abbracci un pezzo di essa".

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