"Aggrediti e minacciati di morte davanti a una moschea abusiva"

Riccado Prisciano, autore del libro Nazislamismo e consigliere comunale di FdI, è stato aggredito dopo un'azione dimostrativa davanti a una moschea abusiva

"Aggrediti e minacciati di morte davanti a una moschea abusiva"

"Ho paura per me e la mia famiglia. Io e un mio amico siamo stati aggrediti, rapinati e minacciati di morte da alcuni islamici violenti davanti a una moschea abusiva". Riccardo Prisciano, consigliere comunale di FdI in un paesino in provincia di Udine, Tarcento, e carabiniere in congedo dopo la pubblicazione del suo libro Nazislamismo, ci racconta così la sua disavventura.

Prisciano da un anno porta avanti una petizione popolare nel suo comune per chiedere la chiusura di una moschea abusiva che, agli atti, risulta essere un’attività commerciale e, ieri, ha tentato un'operazione rischiosa. "Dato che il sindaco, nell’ultimo consiglio comunale ha detto che quella non è una moschea ma un’associazione culturale, io e altri amici siamo andati a iscriverci così come si fa con tante altre associazioni culturali", spiega. "Una volta arrivati lì, aggiunge - mi hanno minacciato di morte dicendomi che sanno dove abito, mentre il mio amico è stato bloccato e rapinato del cellulare e di 200 euro. A me è arrivato un calcio in pancia soltanto perché aveva cercato di fermare la rissa".

Poi, fortunatamente, sono arrivati i carabinieri che hanno messo fine all'aggressione e recuperato il cellulare dell'amico ma non i suoi soldi. "Io ho una microfrattura alla mano e mi hanno dato 10 giorni di prognosi mentre al signore di 62 anni che era con me hanno dato 15 giorni", racconta Prisciano che ora vuole chiedere di avere una vigilanza notturna sotto casa perché "abito, con mia moglie all'ottavo mese di gravidanze e mia figlia di 6 anni, tra la moschea e l’hotel dove sono ospitati i profughi".

"Ho paura anche perché mi hanno detto: 'Tanto adesso che non lavori più, non conti un cazzo' e perché, secondo me, a fomentare la rissa è stato l'Imam dal momento che ci hanno aggredito dopo che lui ha sussurrato qualcosa all'orecchio di un ragazzo". "Prima volevamo chiudere la moschea per far rispettare la legge ma, ora, purtroppo è diventata anche un problema di ordine pubblico", ha concluso Prisciano.

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