Secondo una ricerca pubblicata su Nature Scientific Reports e diffusa dall'Enea, "il clima del Sud Italia rischia di diventare quello tipico del Nord Africa, con estati ed inverni sempre più aridi e secchi e una crescente carenza di acqua che determinerà il progressivo inaridimento dei suoli, con ripercussioni su agricoltura, attività industriali e salute umana".
Migliaia di ettari di territorio nazionale potrebbero essere presto sommersi dal mare. Secondo le proiezioni realizzate dai ricercatori Enea, "sono 33 le aree costiere ad alta vulnerabilità in tutta Italia che rischiano di essere inondate, come ad esempio la laguna di Venezia(sparirebbero anche Trieste e Treviso), il delta del Po (Ravenna), il golfo di Cagliari e quello di Oristano, l'area circostante il Mar Piccolo diTaranto, la foce del Tevere, la Versilia, le saline di Trapani e la piana diCatania". Non solo. L'Italia sarà soggetta a "un incremento della frequenza degli eventi estremi, come ad esempio alluvioni nella stagione invernale e periodi prolungati di siccità, incendi, ondate di calore e scarsità di risorse idriche nei mesi estivi". Stessi rischi per "Spagna meridionale, Grecia e Turchia".
Il Nord Europa, invece, assumerà sempre più le caratteristiche dei Paesi mediterranei: Gran Bretagna e Scandinavia avranno estati molto più secche ed inverni più piovosi rispetto ad oggi, rilevano i ricercatori dell'Enea.
Le proiezioni realizzate attraverso i modelli climatici mostrano che "le aree mediterranee si espanderanno anche verso le regioni europee continentali, coinvolgendo i Balcani settentrionali e la parte sud-occidentale di Russia, Ucraina e Kazakistan, dove prevarrà un clima sempre più mite caratterizzato da un aumento delle temperature invernali".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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