Allarme miopia in Europa

Linee guida dell'Oms per arginare una epidemia che colpisce dall'infanzia

«É una epidemia inarrestabile», la grave diffusione della miopia in Europa. L'allarme è stato lanciato proprio in questi giorni dall'Organizzazione Mondiale della Sanità che sta preparando nuove linee guida per arginare il fenomeno l'epidemia che sta trasformandosi in una pandemia: si prevede che nel prossimo decennio il numero delle persone miopi salirà a circa 2,5 miliardi nel mondo. La miopia elevata aumenta il rischio di problemi oculari come il distacco di retina, il glaucoma e la degenerazione maculare.

Questo tema è stato affrontato a Milano dal 37° congresso internazionale di chirurgia della cataratta e refrattiva, presieduto dal dottor Lucio Buratto. Tra i presenti: Vittorio Picardo del Centro Regina Pacis di Roma, il sudafricano Johann Kruger, il canadese Marc Mullie. Collegamenti con centri chirurgici di Bucarest, Cairo, Istanbul, e Zagabria per presentare il meglio delle nuove tecnologie oftalmologiche.

Il laser a femtosecondi si è confermato l'asse portante delle chirurgia refrattiva, fondamentale per il bemessere non solo visivo della popolazione. Ogni anno solo in Italia sono oltre 500mila i pazienti che vengono operati di cataratta e 150mila quelli che si sottopongono a tecniche laser per la correzione di difetti visivi come miopia, astigmatismo ed ipermetropia. Dodici milioni sono i miopi, 5 gli ipermetropi 3 gli astigmatici.

Negli ultimi decenni in tutti i paesi del mondo la miopia è senza dubbio il difetto refrattivo che ha subito il più cospicuo incremento del numero di casi all'anno rispetto agli altri difetti visivi (ipermetropia ed astigmatismo). Si stima una prevalenza del 35% tra tutti i giovani adulti degli Stati Uniti con un incremento del 70% negli ultimi 30 anni. Nella popolazione asiatica la percentuale di miopi è ancora più elevata e arriva al 40% dei bambini cinesi di 9 anni di Singapore, fino al 60% degli adolescenti di età compresa tra gli 11 ed i 17 anni nei paesi della Cina rurale. Su uno studio svolto su 4.700 ragazzi di Pechino, l'80% è risultato affetto da miopia. Cifre simili si hanno a Singapore e Taiwan. A Seoul, uno studio su 24mila ragazzi fatto nel 2012 ha rilevato che tutti erano miopi. Ricercatori della Sun Yat-sen University nella città cinese di Guangzou, hanno condotto alcuni studi su animali ed hanno formulato una teoria affascinante: la luce negli occhi colpisce un neurotrasmettitore chiamato dopamina che rilascia sostanze che prevengono l'allungamento dell'occhio, allungamento che causa appunto la miopia. Per prevenirla occorre stare più tempo all'aria aperta, sotto la luce del sole. A questo scopo, in una scuola di Yangjiang, è stata realizzata una classe particolare, i cui muri sono realizzati in plastica semitrasparente, per far entrare la luce. I Paesi europei e tra essi anche l'Italia sembravano essere solo parzialmente toccati da questo fenomeno; ma oggi un grande studio effettuato dall' European Eye Epidemiology (E3) Consortium mostra che anche da noi la prevalenza di miopia raggiunge e supera ormai il 30%. Una metanalisi effettuata su trentatré studi su circa 124 mila persone, tra il 1990 ed il 2013, rivela una elevata prevalenza nei giovani adulti (48% nei soggetti di età 25-29 anni).

L'incremento è in parte legato alla durata del ciclo di studi (quindi allo sforzo della lettura): infatti tra le persone che avevano completato solo il ciclo primario la prevalenza standardizzata per età era del 25%, tra coloro che avevano aggiunto studi superiori, come i corsi di laurea, era pari al 37%. «L'ambiente e le abitudini di vita contribuiscono direttamente a far accrescere la diffusione della miopia», ha precisato Lucio Buratto.

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