Ambulatori dei medici intasati dai migranti. È questa la situazione cui devono far fronte i medici di base di Sant’Antonino, a Treviso. La fila di pazienti, infatti, si è ingrossata a causa dei continui sbarchi di immigrati.
Nell'ex caserma Serena, infatti, sono ospitati molti migranti e alcuni di questi, quelli già in possesso del permesso di soggiorno, una volta usciti dal centro (ma anche quando ancora ci vivono) si rivolgono ai medici di base del luogo per i loro malanni. Situazione che però, di fatto, ha estromesso gli italiani dall'accesso ai servizi sanitari.
Secondo quato scrive la Tribuna di Treviso, infatti, la Usl 2 avrebbe distribuito un centinaio di richiedenti asilo con carta di identità "negli ambulatori dei medici di base più vicini alla ex caserma Serena, ossia in quelli di Sant’Antonino, che sono quattro: una trentina di profughi per ambulatorio, anche in quelli che hanno già raggiunto il limite massimo di mutuati, attraverso una apposita deroga".
E così le liste d’attesa sono già traboccanti e l'eccesso di migranti ha messo in difficoltà gli italiani, soprattutto anziani, rimasti "fuori dalle liste" - spiega la Tribuna - e così "sono costretti a migrare negli altri
quartieri in cerca di un dottore". "Non siamo di certo razzisti - dicono i residenti - i profughi hanno il medico di base a due passi dalla Serena, mentre i residenti devono cercarlo altrove. E non è giusto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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