Non poteva essere imputabile perché affetto da "dipendenza sessuale", una necessità patologica ossessiva (di fare sesso o pensare al sesso) che in inglese chiamano sex addiction. Così il tribunale di Roma ha assolto dall’accusa di atti osceni in luogo pubblico un 63enne finito sotto processo con l’accusa di essersi masturbato davanti a due studentesse dell’università La Sapienza, in una via poco lontana da piazzale Aldo Moro.
L’episodio, verificatosi nell’aprile del 2012, costò all’uomo, un dipendente in pensione del Comune, una denuncia a piede libero da parte dei carabinieri che erano stati subito avvertiti dalle due ragazze.
Il processo, però, ha raccontato un’altra storia perché l’avvocato Gianluca Arrighi, difensore dell’imputato, ha presentato in dibattimento una serie di certificati medici che attestavano come l’anziano fosse in cura da tempo perchè affetto da "una ipersessualità". Patologia confermata anche in sede di perizia psichiatrica, disposta dal giudice, tanto che alla fine l’uomo, al momento dei fatti, è stato dichiarato incapace di intendere e di volere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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