"So' andato tante volte con lui. Una volta mi ricordo al binario 13 sul treno, due-tre volte a Roma Tiburtina, dove ci stanno quei bagni a pagamento" racconta un ragazzino rom. La scorsa settimana si è spalancata la porta su un giro di prostituzione di minori che avveniva intorno alla stazione Termini nella Capitale. E oggi il quotidiano Il Tempo pubblica i racconti dei tanti ragazzini abusati e comprati anche per 10 euro. Un giro che però non si limitava a Termini. Venivano usati i bagni pubblici della metro Piramide, oppure quelli di Tiburtina o della stazione di Aprilia, Nettuno, Albano.
Tra gli arrestati, otto in tutto, c'è anche un prete, Don Dino. Ai microfoni di Radio Cusano Campus ha parlato il legale del religioso, Sergio Ruperto, spiegando un'altra versione dei fatti: "Don Dino andava alla Stazione Termini a cogliere il suo sacerdozio, per fare beneficenza e aiutare i barboni. Per quanto riguarda le foto, lui ha sostenuto che la prima volta era andato da lui un ragazzino a pregarlo di fargli delle foto che gli servivano per partecipare a un film porno. Il ragazzo era minorenne, ma lui non lo sapeva. Ha detto che a quell'età, diciassette diciotto anni, è complicato capire se uno è minorenne. Dopo è partito un passaparola tra i ragazzi e in tanti sono andati da lui a farsi fare queste foto".
E mentre a Roma vengono fuori dettagli sempre più sconcertanti, anche a Milano, sin dalle prime luci dell'alba, la polizia postale sta portando avanti una vasta operazione internazionale contro una rete di pedofili. Quattro le misure di custodia cautelare in carcere, una di queste riguardante un sacerdote. Un diffuso smercio di materiale pedopornografico è stato scoperto dalle forze dell'ordine che hanno individuato 223 utilizzatori di materiale illecito, di cui 29 italiani.
Ancora una volta in carcere è finito un sacerdote arrestato ad Alassio (Savona). Si tratta di un uomo di 49 anni, che è accusato di "cessione aggravata" di materiale pedopornografico, contestazione che prevede l'aver trattato materiale con "Minori di anni 16" e in "numero maggiore di tre". La rete criminale, si legge in un comunicato, era "dedita alla diffusione e alla cessione aggravata di materiali pedopornografici che hanno ad oggetto anche pesanti violenze ed atti sessuali in danno di minori degli anni dieci e di altri minori costretti tra di loro o con animali".
Le indagini sono state effettuate dalla polizia postale e delle comunicazioni di Milano. Sono state inviate alle autorità degli stati interessati, prosegue la nota, le informazioni relative a 204 utenti stranieri già individuati dal compartimento di Milano nel corso delle attività investigative, per valutare appropriate azioni in accordo alle legislazioni interne. "Le operazioni in campo internazionale hanno già restituito i primi riscontri sul coinvolgimento di cittadini stranieri nella produzione e nella diffusione di materiali pedopornografici.
Nel corso degli interventi di oggi sono stati perquisiti e sequestrati numerosi computer, smartphone e dispositivi informatici ritenuti di estremo interesse ai fini della prosecuzione delle attività degli investigatori milanesi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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