"Lavoro da 15 anni in Banca Etruria e questo è il momento più buio". E ancora: "Non siamo carnefici, questo no. Ma in qualche caso, specie in provincia, c'abbiamo messo messo del nostro, raccomandando obbligazioni che però fino a qualche mese erano assolutamente non rischiose, addirittura identificate come Up, a differenza di quelle Down".
Chi parla, intervistato dal quotidiano La Repubblica, è M.S., il direttore di una filiale toscana di Banca Etruria, uno dei quattro Istituti di credito salvati dal governo anche grazie all'azzeramento dei titoli in mano a 115.000 tra azionisti e obbligazionisti subordinati. "Dal 2013 le emissioni si sono impennate e la priorità era piazzarle per salvare la banca, questo lo capisco solo ora. Anziché fare dieci posizioni da 10 mila euro, ne facevano tre da trentamila e consigliavano ai clienti di sottoscrivere tutti i risparmi che avevano. Un errore, ma in buona fede. Nessuno ha avuto la percezione dell' azzeramento dei bond. Ho sentito in tv del decreto e ho pensato: bene, ci hanno salvato.
Il lunedì ha scoperto che azioni e obbligazioni subordinate valevano zero. Uno choc. Ho perso soldi anch' io. E mi sono reso conto di ciò che era successo a parte dei clienti". La sorte toccata al pensionato che ha deciso di togliersi la vita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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