Banda della Uno bianca, polemica per il permesso a Occhipinti

I familiari delle vittime non ci stanno: "Un ergastolo deve essere a vita"

Banda della Uno bianca, polemica per il permesso a Occhipinti

Un permesso premio che sta già facendo discutere quello che il tribunale di sorveglianza di Padova ha concesso a Marino Occhipinti, finito all'ergastolo per l'omicidio della guardia giurata Carlo Beccari commesso nel 1988 a Casalecchio di Reno.

Già parte della Banda della Uno Bianca, l'ex poliziotto è in regime di semilibertà dal 2012. Il tribunale gli ha concesso di andare a Breuil, in Val d'Aosta, dove era stato invitato per un'iniziativa di Comunione e liberazione e Cooperativa Giotto, con cui lavora da oltre 15 anni.

Un’occasione "di aggregazione e di arricchimento per i detenuti", secondo la richiesta di permesso arrivata a Padova, accolta, che ha però mandato su tutte le furie Rosanna Zecchi, presidente dell'associazione dei familiari delle vittime.

"Non ci fa bene sentire che 20 anni dopo fanno questo - ha commentato all'Ansa -. I nostri morti non possono fare quello che vogliono. Sono molto arrabbiata non trovo che sia giusta una cosa così.

Che giustizia è? L’ergastolo deve essere a vita".

E la polemica è arrivata in tribunale, dove Andrea De Maria del Pd ha annunciato che assumerà "una iniziativa in merito per approfondire in sede istituzionale le notizie di stampa", riportate dal Gazzettino.

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