Bassetti sulle mascherine: "Gli italiani non sono cretini"

Scade il 30 aprile il decreto che prevede l'obbligo di mascherina nei luoghi chiusi. Per il virologo Bassetti bisogna "uscire dalla logica della costrizione e della multa"

Bassetti sulle mascherine: "Gli italiani non sono cretini"

In questi giorni si discute sul mantenimento o meno dell'obbligo dell'utilizzo delle mascherine nei luoghi chiusi. Il 30 aprile, infatti, scade l'ultimo decreto contenente le misure per contrastare la diffusione del Covid-19 e il governo è chiamato a decidere sulla nuova direzione da prendere. E tra gli esperti si alternano diverse voci, tra chi suggerisce l'eliminazione dell'obbligo, da sostituire con le raccomandazioni ad usare i sistemi di protezione solamente in alcuni casi, e chi sceglie la linea della prudenza.

"Bisogna uscire dalla logica dell'obbligo e della multa, continuando a pensare che gli italiani siano cretini", è la posizione di Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, che all'agenzia AdnKronos Salute ha precisato: "C'è anche una parte di indisciplinati, che poi saranno gli stessi che non si sono vaccinati, ma la stragrande maggioranza dei cittadini hanno seguito le indicazioni". Per questo, secondo Bassetti, è doveroso rendere partecipe il cittadino di questa nuova fase e condividere con lui le decisioni e le responsabilità: "Io ti raccomando di usare la mascherina ma non ti obbligo più". Non sarebbe necessario nessun nuovo obbligo, quindi, ma solamente raccomandazioni all'uso di mascherine in alcune situazioni.

Questa linea non vale, però, in due casi: "Negli ospedali e sui trasporti pubblici", dove Bassetti sostiene la necessità di mantenere l'utilizzo dei sistemi protettivi. "Rimaniamo uno dei pochi paesi al mondo ad avere l'obbligo del dispositivo al cinema e a scuola- ha sottolineato Bassetti- proprio qui non serve a nulla". Il direttore della Clinica di malattie infettive sottolinea l'importanza dell'utilizzo della mascherina, che è stato uno degli scudi principali utilizzati contro la diffusione del Covid-19, ma precisa: "La mascherina serve ma non serve l'obbligo per tutti dappertutto. Dobbiamo riabilitare la mascherina mentre in due anni è stata svilita, considerandola uno strumento vessatorio". Dal primo maggio potrebbero cambiare le regole sull'utilizzo delle mascherine al chiuso ma, conclude Bassetti, se questo venisse mantenuto "saremo l'unico Paese in Europa".

Diversa la posizione di Walter Ricciardi, il consulente del ministro della Salute, Roberto Speranza. In un'intervista a La Stampa ha parlato dell'importanza delle mascherine: "Al chiuso le terrei ancora ovunque, perché servono a proteggere i fragili". La pandemia da nuovo coronavirus non è finita, secondo Ricciardi, che precisa: "Questa è una fase da tenere attentamente sotto controllo. Sarebbe sbagliato pensare che sia tutto finito, mentre vedo che la campagna si è arenata e che c'è un calo di attenzione, che fa togliere le mascherine al chiuso e frequentare locali affollati. E l'indicatore finale di questo clima di rilassatezza è il numero dei morti, ancora tanti".

La decisione su questo punto spetta al governo, che in questi giorni deciderà sulle nuove misure da adottare a partire dal primo

maggio. Dalle ultime indiscrezioni, sembra si stia andando verso l'addio alle mascherine nella maggior parte dei luoghi chiusi e l'abbandono del Green Pass. Ma i dubbi su questi punti verranno sciolti solo nelle prossime ore.

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