Scontro tra Gad Lerner e Marco Travaglio sulle Ong dalle pagine de Il Fatto Quotidiano, diretto da quest'ultimo. Tutto nasce da un articolo del direttore del quotidiano, del quale Gad Lerner ha voluto contestare alcuni passaggi con una lunga lettera alla quale Travaglio ha deciso di rispondere a sua volta con una missiva, il tutto pubblicato sulle colonne de Il Fatto Quotidiano. "Caro Marco", esordisce Lerner, "quelli che 'attirano e incoraggiano il traffico di esseri umani' nel Mediterraneo non sono certo 'gli angeli delle Ong', come li hai apostrofati con sarcasmo degno di miglior causa nell'editoriale di ieri". Un inizio di impronta polemica per Gad Lerner, che non risparmia critiche al suo collega.
La lettera di Gad Lerner
"Aggiungi, bontà tua, che saresti disposto a concedere loro la grazia, purché la smettiamo di fare finta che i soccorritori del mare non commettano reati. Strano, di solito sai riconoscere i potenti che commettono gravi reati dai pesci piccoli che restano impigliati nella rete della giustizia", ha continuato Lerner. Una lettera dai toni polemici, nella quale Gad Lerner accusa il governo italiano e l'Unione europea di "omesso soccorso, in violazione del Diritto internazionale del Mare". Questo sarebbe il reato compiuto dai governi nazionali ed europei fin dal 2014, "da quando il governo Renzi stoppò l'operazione Mare Nostrum della nostra Marina militare. Semplicemente, hanno deciso di lasciar crepare i naufraghi, o di farli catturare dai libici".
Solo in quel momento, per evitare il ritorno dei migranti in Libia che da lui è considerato un porto non sicuro, "cui segue la deportazione in campi di prigionia infami", sarebbero scese in campo le Ong. "Cercano di limitare i danni perpetrati da quelli che per davvero hanno 'attirato e incoraggiato il traffico di esseri umani': cioè i leader italiani ed europei che - interrompendo ogni canale di immigrazione legale (e controllata) - hanno regalato agli scafisti il monopolio sulle rotte mediterranee", ha asserito Gad Lerner. Il giornalista ha poi tirato in ballo il volume I somersi e i salvati, di Primo Levi, e la cosiddetta "zona grigia" dove "tra vittime e carnefici s' instaurano relazioni in cui diviene complicato perfino separare il bene dal male".
Il libro di Primo Levi è utile a Lerner per spiegare che "può darsi anche che gli armatori di Mediterranea abbiano impropriamente accettato denaro da una compagnia danese", ma "ciò non cambia di una virgola l'attribuzione delle colpe fra chi, pur dotato di flotta militare, si macchia di omesso soccorso, e chi si mobilita per salvare il maggior numero possibile di migranti". Per tale ragione, secondo il giornalista, "insinuare che vi siano Ong scese in mare a scopo di lucro è una bassezza che può compiacere solo i cercatori di un'impossibile giustificazione morale alla propria inadempienza". A fine lettera, Gad Lerner ha citato alcuni personaggi noti della storia che si sono macchiati di diversi reati pur di salvare gli ebrei durante la Seconda guerra mondiale.
La risposta di Marco Travaglio
Dello stesso tenore, ma in difesa delle sue idee e delle sue parole, la risposta di Marco Travaglio: "In questi anni si sono fronteggiati sull'argomento due opposti estremismi: Ong tutte criminali e Ong tutte sante, immigrati a casa loro e immigrati a casa nostra". Travaglio scrive nella sua lettera di aver cercato di stare sopra le parti e che per questo motivo è stato sempre insultato sia da una "fazione" che dall'altra. "Sull'arretramento da Mare Nostrum a Frontex siamo d'accordo: il Fatto lo scrive dal 2014. Ma i termini che usi denotano una visione troppo parziale e ingenua del fenomeno", attacca Travaglio, che non arretra di un passo: "Esistono alcuni operatori di alcune Ong che non 'restano impigliati nella rete della giustizia': commettono reati magari minori, che però vanno perseguiti secondo le leggi dei loro Paesi, certo con pene meno severe di chi commette reati più gravi (infatti non ne risulta neppure uno in carcere)".
A quel punto, Marco Travaglio ricorda al collega che i "canali di immigrazione controllata riguardano chi ha diritto di stabilirsi in Europa (per lavoro, per studio, perché rifugiato politico o di guerra), quindi escludono i 9/10 dei migranti sui barconi, irregolari da rimpatriare in base alle leggi Ue". Riconoscendo che salvare migranti "è una nobile missione", Marco Travaglio sottolinea però che "non c'entra nulla col mettersi d'accordo con gli scafisti per rilevare i loro carichi umani in un certo punto del Mediterraneo, far loro risparmiare natanti e carburante, metterli al riparo da indagini e arresti, caricarli a bordo per portarli in Italia travestiti da poveri migranti, non intervenire quando picchiano i passeggeri dopo averli depredati, non denunciarli dopo e restituire loro i gommoni".
Questo non è stato escluso da Gad Lerner nella sua lettera, anzi, il giornalista non esclude che questo avvenga ma Marco Travaglio, rivolgendosi al collega, sostiene che "li nobiliti equiparandoli ai reati commessi nella Germania nazista e nell'Italia fascista da chi salvava gli ebrei dai lager. Argomento suggestivo, ma fallace".
Il direttore de Il Fatto Quotidiano, infatti, sostiene che "per salvare migranti dal naufragio si possono, anzi si devono infrangere tutte le leggi del mondo; ma rilevare carichi di esseri umani da barca a barca non è salvare i migranti. È salvare gli scafisti, aiutarli e incoraggiarli nei loro sporchi traffici. Ed è peggio di un reato: è una vergogna".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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