Bibbiano, la sinistra santifica Carletti e si dimentica dei bambini

Roberto Giachetti, deputato di Italia Viva prende le difese dell'ex sindaco di Bibbiano e si indigna per il massacro mediatico subito dal primo cittadino dimenticandosi delle vere vittime dello scandalo

Bibbiano, la sinistra santifica Carletti e si dimentica dei bambini

I giudici revocano le misure cautelari all’ex sindaco di Bibbiano e la sinistra punta il dito contro i media che hanno parlato dello scandalo sugli affidi. A questo giro a commentare in tempi record la notizia del nuovo provvedimento del tribunale del Riesame ci pensa Roberto Giachetti. Il deputato di Italia Viva grida allo scandalo dalle sue pagine social e indignato commenta su Facebook: "C’è bisogno di aggiungere qualcosa? Una persona massacrata sui media e sui social per mesi. Chi lo ripagherà mai per tutto quello che ha subito? Ecco dove porta la cultura di manette e galera. Meditate gente, meditate".

Beh, in realtà qualcosa da aggiungere ci sarebbe. Ad esempio, si potrebbe sottolineare che l’aver sollevato Andrea Carletti dall’obbligo di dimora ad Albinea non equivale a dichiarare la sua innocenza. A dirlo è la stessa Cassazione che sottolinea riguardo al provvedimento preso il 3 dicembre, la mancanza di “elementi concreti” di reiterazione dei reati e “l’inesistenza di concreti comportamenti” di inquinamento probatorio. Non ci sono elementi evidenti che possano far dedurre il rischio di inquinamento delle indagini ancora in corso e per questo, l’ex sindaco del Partito Democratico è libero di viaggiare fuori dai confini della sua casa. Nonostante rimanga ancora in attesa di giudizio. A ribadirlo sono anche i suoi legali, che seppur contenti della decisione presa evidenziano il significato delle misure restrittive con chiarezza. ”E' un grande risultato - ha commentato l'avvocato di Carletti, Giovanni Tarquini all'AdnKronos -, perché si riconosce che, fin dall'inizio, non c'erano i presupposti e le motivazioni per la misura cautelare. Le misure cautelari sono uno strumento molto forte e di fatto un'anticipazione del giudizio e, in questo caso, erano una forzatura".

A rincarare la dose anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. Che con un tweet ha puntato il dito contro gli avversari politici. "La Cassazione spiega che l'arresto del sindaco di Bibbiano era infondato. Ci sarà qualche coraggioso grillino o leghista pronto a scusarsi per lo squallido sciacallaggio?" Anche l'ex piddino si scaglia dalla parte dell'indagato e azzarda pure un poco calzante reatro di sciacallaggio. Esorta gli esponenti di Lega e Cinque Stelle, che dallo scoppio dell'inchiesta si erano schierati dalla parte dei piccini esortando i vertici del Partito Democratico a prendere provvedimenti e fare chiarezza sulla accuse dei loro, ad avere coraggio di chiedere scusa. Viene da somandarsi se, viste le rinnovate accuse agli indagati dell'inchiesta emerse dalle indagini ormai giunte a conclusione, qualcuno del Pd avrà mai il coraggio di scusarsi per aver completamente ignorato la sofferenza delle famiglie colpite dal sistema illecito della Val d'Enza.

Sebbene ogni individuo sia innocente fino a prova contraria, i media non possono certo esimersi dal riportare i fatti di un caso eclatante che ha scosso gli animi di un intero Paese e che potrebbe aver scoperchiato un sistema, ben collaudato e intriso di illeciti, capace di distruggere intere famiglie lucrando sulla pelle di decine di bambini. Si scandalizzano gli esponenti di Italia Viva, prendono le parti del sindaco Dem. Definiscono un massacro le parole dei media e i commenti dei leoni da tastiera. Si domandano addirittura chi lo ripagherà mai per tutto questo supplizio. E ancora una volta si dimenticano che riportare le accuse degli indagati è servito a fare luce su una storia che se fosse confermata sarebbe la descrizione di un massacro reale. Che supera di gran lunga un’offesa sui social. Che parla di sedute psicologiche in cui i bambini sarebbero stati plagiati al fine di confessare abusi mai avvenuti per poi essere allontanati dalla propria famiglia accusata con finti pretesti e prove inesistenti di violenze e abusi sull’amore della loro vita.

Non una parola spesa riguardo le ultime valutazioni del gip che ha evidenziato nei fatti di Bibbiano “un programma criminoso unitario finalizzato a sostenere l’esistenza di abusi in realtà mai avvenuti”. Per questo tra i garantisti della sinistra nessuno si indegna. Fedeli al loro silenzio tombale sull’inchiesta della Procura giustificato dall’odio verso la strumentalizzazione politica dei fatti di cronaca. Fino a quando, un passo indietro dei giudici nei confronti di uno degli indagati, non diventa l’ennesimo pretesto per insinuare che Bibbiano non è altro che una favola creata ad arte da chi ha voluto guadagnarsi consensi politici. Di un tratto, pur di salvare l’immagine, ecco spuntare vittime inesistenti.

Santificare chi ancora non è stato dichiarato innocente non è forse strumentalizzazione volta a salvarsi la faccia? E per l’ennesima volta l’indignazione fasulla dei Dem è uno schiaffo alle vere vittime di questo scandalo. I bambini.

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