Lo costringevano a girare con un cartello appeso al collo e la scritta "sono un bambino sporco". Era forse una delle più "leggere" umiliazioni cui è stato sottoposto un bimbo di 9 anni nato a Donetsk e adottato da una famiglia i Torino.
Una serie inimmaginabile di umiliazioni scoperte dalle maestre del bimbo solo dopo mesi di vessazioni. La vicenda risale ormai a 8 anni fa, visto che oggi il bambino ha 17 anni e - per volontà del Tribunale per i Minoti - è statoa ffidato alle cure di una cominità. Il padre e la madre adottivi, infatti, sono accusati di molestie nei confronti di quel piccolo che avrebbero dovuto accudire. E che invece maltrattavano. Il prossimo 13 dicembre ci sarà un'altra udienza in cui verrano ascoltati i testimoni della difesa dei genitori, rappresentati da Valerio D'Atri. Come scrive il Gazzettino, il bimbo veniva mandato a scuola con "vestiti grandi, sporchi e puzzolenti". Poi veniva ripetutamente picchiato alla schiena con cinghie e bastoni.
Infine, ha raccontato il ragazzo agli investigatori, "mi facevano zappare l'orto fino a sera tardi, e spesso mi fasciavano con una benda la testa per impedirmi di parlare".Ovviamente i due imputati continuano a dichiararsi innocenti. E solo il giudice potrà stabile la verità dei fatti.
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