Dopo la tragedia, la beffa. Il capo degli scafisti che da tempo organizza le rotte della morte dal nord Africa verso l'Italia aveva un regolare permesso di soggiorno. La banada smantellata dalla procura di Palermo aveva la propria base in Libia. Lì agivano due latitanti: Ermias Ghermay e Medhane Mered. Ma a colpire è un altro lato della vicenda. Il referente in Italia per gli sbarchi, Ashghedom Ghermay è titolare di un permesso di soggiorno perché richiedente asilo. Insomma abbiamo concesso il permesso di soggiorno a chi coordinava da casa nostra il traffico di disperati dalla Libia. L'uomo, circondato da autisti si occupava di smistare il traffico dei migranti in Italia. Inoltre faceva riferimento ad altre due cellule presenti a Roma e Milano che invece avevano il compito di dirottare gli immigrati verso il Nord Europa. È questo il quadro che emerge dalla procura di Palermo dopo il fermo di 24 persone.
"Una vera e propria organizzazione criminale che svolge una funzione assimilabile a quella di una buona agenzia di viaggi - spiegano i pubblici ministeri Maurizio Scalia, Calogero Ferrara e Claudio Camilleri nel loro provvedimento -, di un efficiente tour operator che assicura l’arrivo nel posto pattuito".
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