Bossetti, depositata l'istanza di scarcerazione

Gli avvocati del muratore accusato di aver ucciso Yara, chiedono che il loro assistito sia rimesso in libertà

Bossetti, depositata l'istanza di scarcerazione

Gli avvocati Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni hanno depositato al tribunale di Bergamo l’istanza di scarcerazione di Massimo Bossetti, in carcere da quasi due mesi con l’accusa di avere sequestrato e ucciso Yara Gambirasio. I due legali sono arrivati in tribunale intorno alle 11.40 per presentare l’atto.

Il muratore di Mapello è in carcere perché il suo Dna è stato trovato sui leggins e sugli slip della 13enne scomparsa da Brembate di Sopra il 26 novembre del 2010 e trovata uccisa in un campo di Chignolo d’Isola esattamente 3 mesi dopo. A suo carico vi è anche il fatto che, nel pomeriggio della

538em;">scomparsa, il suo cellulare agganciò la stessa cella a cui si era agganciato quello della ragazza. Sul corpo di Yara furono trovate tracce di materiale edile e Bossetti è, appunto, un muratore.

Una "rilettura critica dell’ordinanza di custodia cautelare". Questo il contenuto del documento presentato stamattina alla cancelleria del tribunale dagli avvocati di Bossetti. Si tratta di un’istanza di scarcerazione che, hanno chiarito i legali, non contiene elementi nuovi rispetto a ciò che contiene l’ordinanza emessa lo scorso 16 giugno, ma solo una rilettura critica dei dati che hanno portato alla decisione di arrestare Bossetti. Ordinanza di cui si chiede la revoca o la modifica perché, si legge nell'istanza, "non vi sono gravi indizi di colpevolezza". Tra l'altro anche la cosiddetta "prova regina" (il Dna) dovrà essere ripetuta.
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