Si torna a parlare di Talat Chaudry Doga, il 43enne di origini pakistane che ad ottobre si è candidato in uno dei consigli di quartiere della città di Brescia, e di cui poi è stata mostrata una fotografia che lo ritrae mentre imbraccia un kalashnikov.
I lettori de “Il Giornale” ricorderanno anche la polemica sorta intorno a quell’immagine.
L’aspirante al consiglio di via Cremona aveva esposto la propria candidatura dichiarando che al centro del suo programma vi sarebbero stati la parità di trattamento in tutti gli uffici pubblici, l’ascolto, la riunione fra cittadini e l’assistenza. Concetti che hanno cozzato grandemente con la foto che lui stesso ha postato su Facebook, dove impugna un Ak-47.
Immediata la reazione delle esponenti di destra Paola Vilardi e Simona Bordonali, rispettivamente cadidato sindaco alle scorse elezioni e deputato leghista. Entrambe si sono viste d’accordo nel ritenere un simile episodio inaccettabile.
Dal canto suo, Talat Chaudry Doga si è immediatamente scusato, rimuovendo la foto scattata nel 2013, durante un suo ritorno in patria. “Ho sbagliato, quella foto è un errore. L’ho fatta in occasione del matrimonio di mio fratello in Pakistan ed è stato un errore”. Questa la sua spiegazione, riferita da “Il Giorno”. Gli stessi carabinieri, dopo aver preso visione della fotografia incriminata, hanno poi fatto sapere che in Pakistan è normale che, in occasione di un matrimonio, gli uomini si facciano fotografare impugnando quel genere di arma.
A distanza di giorni, la querelle non si è affatto esaurita. Anzi, rischia di riprendere vigore in seguito alla delibera della commissione comunale che si occupa di esaminare le singole candidature per i quartieri. I cinque componenti del consiglio si sono riuniti ieri ed hanno deciso che Doga potrà rimanere nelle liste elettorali che verranno presentate il 2 di dicembre.
“Non è rilevabile alcuna causa ostativa all’ammissibilità della candidatura”, hanno spiegato.
Dunque il 43enne ha ricevuto il via libera, e rimarrà eleggibile, anche se proseguono le indagini condotte dalla questura di Brescia.
Il primo cittadino Emilio Del Bono, tuttavia, non cambia la propria idea. “Credo che questo signore non debba partecipare alla consultazione. La scelta di pubblicare una propria fotografia armato, infatti, va contro i principi contenuti nello Statuto del Comune di Brescia, che invece inneggiano alla pace e alla fratellanza.”“Credo che questo signore non debba partecipare alla consultazione.
La scelta di pubblicare una propria fotografia armato, infatti, va contro i principi contenuti nello Statuto del Comune di Brescia, che invece inneggiano alla pace e alla fratellanza.”, ha infatti dichiarato in un suo comunicato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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