Caccia ai lupi solitari del jihad tra gli stabili "okkupati" di Roma

La Questura sgombera stabili occupati. Attenzionate le strutture che potrebbero nascondere soggetti a rischio jihadismo

Caccia ai lupi solitari del jihad tra gli stabili "okkupati" di Roma

Le forze dell'ordine sono all'erta a Roma, così come in tutte le grandi città italiane, per proteggere la Pasqua da possibili attacchi terroristici. Ma nella Capitale la Questura sta tenendo sotto osservazione anche l'enorme rete di palazzi occupati dai immigrati col sostengo dei movimenti per la casa. Dopo i fatti di via Curtattone, con l'immenso stabile sgomberato l'estate scorsa, gli investigatori stanno monitorando queste strutture per scongiurare che possano nascondere "lupi solitari".

In fondo gli ultimi arresti per jihadismo sono di due cittadini di origine stranieri che vivevano in Italia. E, come scrive il Tempo, nel palazzo di via Curtatone alcune fonti avevano "rivelato la presenza, di almeno 20 soggetti a rischio costantemente monitorati perchè con caratteristiche che mettono in allarme. Si tratta di immigrati che hanno trovato 'ospitalità' negli edifici". Non solo. Perché alcuni degli stranieri dello stabile sono finiti anche al centro di alcune inchieste. A Palermo, per esempio, alcuni nomi di residenti a Roma sono finiti nelle carte di una indagine sul traffico di esseri umani. E dalla Capitale sono passati anche "Mikiele Gebremeskle e Hadish Gihlagabr, considerati dagli inquirenti due trafficanti di esseri umani".

Ieri, inoltre, la Questura ha sgomberato il palazzo di via Vittoria Amedeo II.

Era dal 2008 che quello stabile era occupato da più persone. Dovrebbero essere 75, alla fine, gli edifici che le forze di polizia considerano potenzialmente pericolosi perché all'interno portebbero nascondere persone a rischio.

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