Cacciata dalla stanza d'ospedale perché c'è una musulmana

La denuncia della figlia alla Gazzetta di Parma: "C'era gente anche in corridoio"

Cacciata dalla stanza d'ospedale perché c'è una musulmana

Alla fine l'ospedale ha dovuto cedere. Questo racconta la Gazzetta di Parma, secondo cui una donna che era ricoverata all'ospedale Maggiore, nel raparto maxillo-facciale, è stata costretta a cambiare stanza dopo le insistenze di una paziente di religione musulmana.

Secondo quanto riporta il quotidiano locale la donna, di origini albanesi, avrebbe spiegato alla figlia della 89enne vicina di letto che "non poteva rimanere di notte in camera con un uomo". E che dunque non poteva tollerare la presenza del figlio dell'anziana, che rimaneva per accudirla durante la degenza.

"Ci ha detto che si doveva trovare una soluzione", aggiunge la figlia della donna, raccontando di come i toni della discussione si siano poi accesi, fino a che non è intervenuta l'infermiera che era di turno, spostando l'89enne paziente in un'altra stanza.

Non sarebbe tutto qui.

Secondo la testimonianza della figlia, su cui al momento la direzione dell'azienda Ospedaliero-Universitaria ha deciso di non commentare, "la donna albanese è rimasta per altre due notti in stanza da sola mentre c'erano pazienti anche in corridoio".

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