La campagna di vaccinazione: quota 90%

Da settimane la minoranza rumorosissima dei no vax ha rubato la scena ma dietro le quinte nel frattempo il popolo dei vaccinati è cresciuto senza troppo clamore

La campagna di vaccinazione: quota 90%

La marcia silenziosa dei vaccinati salverà, si spera, il nostro Natale. Da settimane la minoranza rumorosissima dei no vax ha rubato la scena ma dietro le quinte nel frattempo il popolo dei vaccinati è cresciuto senza troppo clamore. Dal 28 novembre al 4 dicembre sono state somministrate 208.676 prime dosi. E in totale le somministrazioni sono state 2milioni 688mila 228. Certo, un incremento dovuto soprattutto alla spinta dalle norme stringenti imposte prima dal green pass semplice e poi da quello rafforzato ma anche grazie all'opera dei tanti medici e operatori sanitari che hanno scelto per i pazienti più diffidenti l'arma della persuasione e non quella del disprezzo o dell'esclusione. Ieri così sono stati abbondantemente superati 98 milioni di somministrazioni. Quasi l'88 per cento della popolazione vaccinabile, cioè quella che ha superato i 12 anni, è stata protetta da almeno una dose e quasi l'85% ha ricevuto anche la seconda: in totale poco meno di 46 milioni di italiani. Dal 13 dicembre potranno partire le prenotazioni per la fascia d'età che va dai 5 agli 11 anni e dal 16 prenderanno il via le somministrazioni. Se si prende in considerazione la popolazione totale ovviamente la percentuale dei protetti scende rispetto ad un bacino più ampio. È parzialmente protetto l'80% mentre il 78% ha ricevuto anche la seconda dose. Il traguardo del 90% è comunque ad un passo. Bisognerà però convincere almeno una parte di quei 6 milioni e 300mila over 12 che non hanno ricevuto ancora neanche una dose di vaccino. Irriducibili, almeno fino a questo momento anche se tra questi occorre calcolare che c'è una percentuale di esenti, persone cioè che hanno diritto al green pass anche se non si vaccinano per comprovati motivi di salute. Una platea destinata ad aumentare quando si allargherà agli under 12 che entreranno nel calcolo della popolazione vaccinabile il 16 dicembre: circa 3milioni e 600mila di bambini. Il commissario all'emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo, ha annunciato la disponibilità di un milione e mezzo di dosi pediatriche nella seconda metà di dicembre. Un passo importante sottolinea Guido Rasi, ex direttore dell'Ema e consulente di Figliuolo, che ricorda come la Società italiana di pediatria abbia segnalato un aumento di «forme di covid severo nei bambini» malattia che «può durare a lungo come il long covid negli adulti». Un rischio «perché il virus è sperimentale non il vaccino», avverte Rasi. Tra i non vaccinati, ovvero chi ha scelto di non proteggersi e non ha ricevuto neppure una dose, la fascia considerata più a rischio è quella tra i 40 e i 59 anni. Si tratta di persone che corrono più rischi rispetto agli under 40 se contraggono il Covid e che allo stesso tempo fanno parte della popolazione attiva che lavora e ha continue interazioni sociali. Colpisce che proprio in questa fascia ci sia un numero corposo di persone che rifiutano il vaccino: 2milioni 457.852. Nella fascia che va dai 20 ai 29 anni l'adesione è stata invece massiccia: soltanto il 9% per cento ancora non ha ricevuto neppure una dose, poco più di mezzo milione di persone mentre l'85% ha già completato il ciclo vaccinale. Tra gli over 80, ovvero gli anziani che hanno pagato il prezzo più alto nella pandemia soltanto il 4% non è protetto ma anche tra i più esposti ci sono differenze regionali: in Calabria oltre il 17% non ha ricevuto neppure una dose e in Sicilia il 16. Anche tra i 70 e i 79 fanalino di coda la Calabria dove contro una media nazionale del 6,89% si registra un 12,81% di scoperti. Molti non vaccinati anche tra i 30 e i 39 anni, quasi un milione con molte differenze regionali. Contro una media di scoperti del 14,41 ancora una volta la Calabria e la Sicilia sono quelle con la percentuale più alta di scoperti, oltre il 20%. Eppure anche il bollettino di ieri conferma che da un lato il virus continua a circolare ma il vaccino offre un efficace barriera all'ospedalizzazione. Sono 15.021 i nuovi casi e 43 le vittime. Il tasso di positività sale al 2,9%.

Ma la pressione sulle strutture sanitarie è ancora sostenibile: 736 i pazienti in terapia intensiva, 4 in più in 24 ore. Ma un anno fa erano 3.517. I ricoverati in area medica sono 5.597 contro gli oltre 30mila di un anno fa.

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