Tra acqua, luce e gas e lavori di manutenziuoni, quanto (ci) costa mantenere un campo rom? In media, 50mila euro l'anno. Nel corso del 2014 il comune di Bologna ha stanziato 157mila euro per le tre tendopoli municipali abitate da nomadi rom e sinti.
Il Resto del Carlino fa i conti in tasca all'amministrazione felsinea, che per i tre accampamenti di via Erbosa al Navile, quello di via Dozza al Savena e quello di via Persicetana a Borgo Panigale, spende cifre blu.
Un esborso peraltro più basso rispetto al passato. Palazzo d'Accursio nel 2012 donava al campo del Navile ben 122mila euro, diventati 133mila l'anno seguente. Il cambio di rotta nel 2014, quando il sovvenzionamento si è fermato ad appena - si fa per dire - 80mila euro. Ma per la baraccopoli di via Persicetana il sussidio per l'energia elettrica è rimbalzato da 27mila a 41mila dal 2012 al 2014.
A fronte del flusso continuo dei contributi comunali, lievita il debito accumulato da chi vive nei campi: ora è di 35mila euro. Un andazzo e uno sperpero di denaro pubblico che non piace a Lucia Borgonzoni, capogruppo comunale della Lega Nord: "Da una parte un’erogazione senza alcun controllo di denari pubblici per i campi sosta, dall’altra una completa incompetenza di sindaco, giunta e dirigenti comunali nel verificare la reale legalità che in queste aree vige. Per questo la richiesta è sempre la stessa: chiuderli".
Le dà manforte il capogruppo di Forza Italia Michele Faccia, pronto a presentare "un esposto alla Corte dei conti per la valutazione di un eventuale danno erariale". L'esponente azzurro, infine, attacca le "solite politiche buoniste e le solite pseudo iniziative per promuovere un fantomatico scambio-culturale tra rom, sinti e bolognesi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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