Quella canna alla Casa Bianca che fa litigare Washington

Da ieri notte permessi l'uso e il possesso di marijuana nella capitale. Ma per il pubblico Usa è ancora uno choc

Quella canna alla Casa Bianca che fa litigare Washington

Farsi una canna a due passi dalla Casa Bianca. Da ieri notte è possibile. Il sindaco democratico del District of Columbia, il distretto federale che coincide con la capitale americana Washington, ha implementato una legge votata a novembre dalla popolazione della città e che permette il possesso e l'uso, ma non la vendita, di marijuana. Se la decisione dell'amministrazione di DC va nella direzione di quello che sta accadendo in altri Stati dell'Unione - in Colorado, Alaska, nello Stato di Washington e dal prossimo luglio in Oregon la cannabis per uso ricreazionale è legale - la decisione delle autorità locali ha trovato l'opposizione robusta di alcuni tra i politici repubblicani più conservatori. Il timore è che la liberalizzazione sbarcata nel cuore della politica americana possa arrivare troppo vicino alle sale del potere, al Campidoglio con i suoi deputati e senatori, e alla Casa Bianca.

In realtà, a 1600 Pennsylvania Avenue si tratterebbe di un tabù già sdoganato, e anche parecchio tempo fa. Snoop Dogg si è recentemente dato delle arie per aver fumato una canna nei bagni della Casa Bianca, dove era stato invitato per ricevere qualche premio. Il rapper sarebbe stato però anticipato di oltre cinquant'anni da John F. Kennedy. Secondo un suo biografo, Michael O'Brien, esattamente il 16 luglio 1962 - in piena Guerra Fredda - l'ex presidente avrebbe fumato tre canne con la sua amante Mary Meyer alla Casa Bianca. «Pensa se i russi facessero qualcosa ora», avrebbe detto poi il presidente, poco sicuro di riuscire a gestire una crisi internazionale in quel preciso momento. Nel 1978, invece, è un giovane Hendrik Hertzberg, oggi principale commentatore politico del New Yorker , allora giovane cronista, a registrare l'utilizzo di marijuana nel giardino della Casa Bianca. Il presidente Jimmy Carter ospitava quel giorno un concerto jazz - c'erano anche Dizzy Gillespie e Max Roach - e un acre odore di cannabis, ha scritto recentemente il giornalista, arrivava forte da dietro i cespugli.

Dopo il bagno e i giardini, c'è chi si è fatto una canna persino sul tetto dell'edificio. Era il 1980 e il cantante country Willie Nelson aveva appena finito di suonare sempre davanti a Carter quando ha deciso di prendere una pausa, ha raccontato lui stesso in un'autobiografia. «Mi farò una canna alla Casa Bianca», ha twittato invece l'attore Seth Rogen a novembre, quando a DC è stata approvata la legge. Nonostante le nuove regole, però, il suo desiderio resta problematico. Se è permesso agli adulti possedere 56 grammi di cannabis e sei piante, la marijuana rimane per la legge federale una sostanza illegale al pari eroina e Lsd. Farne uso in proprietà federali - parchi e monumenti, quindi anche uffici del governo - è off limit. I tempi stanno però cambiando velocemente. Barack Obama ha sempre ammesso d'essersi fatto le canne al liceo ed è lontana la campagna elettorale del '92, quando le parole del futuro presidente Bill Clinton sollevarono polemiche, e un bel po' di ridicolo: «Ho provato, ma senza aspirare», aveva detto.

Tuttavia, nonostante lo stesso Obama abbia dichiarato che la marijuana è meno pericolosa dell'alcol, nell'immaginario cinematografico e televisivo americano le canne creano sempre incredibili scandali e scomodi imbarazzi: nella serie Scandal , Karen Grant, figlia del presidente Fitz, ha bevuto e fumato prima di finire in un video sessuale che rischia di compromettere l'Amministrazione; in The Newsroom , due brownie alla marijuana hanno un effetto devastante su Will, presentatore del programma serale di News. E proprio nella notte in cui arriva la notizia della morte di Osama Bin Laden.

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