Caso Bortuzzo, prima notte in isolamento per i due giovani che hanno sparato a Manuel

Dopo essersi costituiti, ieri pomeriggio, Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano hanno passato la prima notte, in isolamento, a Regina Coeli. Ora spunta l'ipotesi dell'aggravante per metodo mafioso. I due giovani di Acilia sono in attesa dell'interrogatorio del gip. E dicono: "Siamo distrutti"

Caso Bortuzzo, prima notte in isolamento per i due giovani che hanno sparato a Manuel

"Vado in carcere, perché è giusto che Manuel abbia giustizia". Lo ha fatto mettere a verbale, prima di essere trasferito in carcere. Le parole sono quelle di Lorenzo Marinelli, il 24enne di Acilia che, sabato notte, a Roma, ha ferito il giovane nuotatore Manuel Bortuzzo, davanti a un pub di piazza Eschilo, all'Axa. Interrogato insieme a lui, anche Manuel Bazzano che, quella notte, sedeva sul motorino con Marinelli e che, in lacrime, agli inquirenti, avrebbe detto di non sapere che l'amico avesse la pistola con sé.

Da ieri, i due responsabili, fermati dalla polizia, sono a Regina Coeli. E lì hanno trascorso la prima notte, in regime di isolamento. Per i due giovani, l'accusa della procura di Roma è tentato omicidio premeditato in concorso e aggravato da abbietti e futuili motivi. Venerdì compariranno davanti al gip nell'udienza di convalida. I due sono rei confessi ma la Squadra mobile vorebbe fare chiarezza su chi possa aver favorito la loro breve latitanza a San Basilio e in altre zone di Roma prima che decidessero di costituirsi. Marinelli e Bazzano, prima di decidere di consegnarsi alle forze dell'ordine, potrtebbero aver avuto il fiato sul collo anche dei gruppi criminali, preoccupati della continua persenza di agenti nelle loro zone di influenza.

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, le indagini starebbero cercando di comprendere che cosa sia accaduto all'O'Connell Irish Pub di piazza Eschilo prima del ferimento dell'atleta. E, soprattutto, capire chi abbia partecipato a quello che i due fermati avrebbero descritto come un confronto selvaggio fra una trentina di persone, alcune delle quali affiliate alla malavita organizzata. Per questo motivo, chi indaga, con il coordinamento della procura, sta valutando una serie di elementi per capire se possa essere configurata anche l'aggravante del metodo mafioso.

"Siamo distrutti", scrivono i due ragazzi.

Che, tramite i loro legali, Alessandro De Federicis e Giulia Cassaro, hanno fatto sapere di voler chiedere scusa alla famiglia Bortuzzo con una lettera da inviare ai genitori del nuotatore. Secondo quanto riportato dagli avvocati, i due fermati avrebbero voluto costituirsi già da domenica. "Avevano un peso sulla coscienza", ha spiegato il legale De Federicis.

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