"Comunistelli", "Fascisti nelle tue liste". Scoppia la lite in studio

Granato di Potere al Popolo attacca Paragone: "Hai candidato Casapound nelle tue liste". Il leader di Italexit s'infuria: "Voi centri sociali siete signori delle occupazioni"

"Comunistelli", "Fascisti nelle tue liste". Scoppia la lite in studio

L'ultima puntata di Non è l'arena ha portato avanti l'inchiesta su un palazzo di Napoli che da diversi anni vede una buona parte degli inquilini che sarebbe abusiva. L'argomento ha creato un acceso dibattito in studio tra Giuliano Granato (Potere al Popolo) e Gianluigi Paragone di Italexit. I due hanno confermato di avere visioni diametralmente opposte sulle modalità per affrontare il problema e si sono resi protagonisti di un botta e risposta sempre più intenso.

Paragone ha sottolineato che l'utilizzo della forza pubblica ricopre un ruolo importante nell'ottica della difesa degli interessi comuni. Ma ha messo in evidenza un paradosso: "Voglio capire perché quello stesso Stato che un anno fa usava gli idranti a Trieste contro gli operai ora non usa le maniere forti per sgomberare". Il suo punto di vista ha subito riscontrato la replica di Granato che non ha fatto mancare una frecciatina: "Lo può chiedere ai suoi amichetti di Casapound che qui a Roma hanno occupato uno stabile da 20 anni e non vengono sgomberati".

L'esponente di Potere al Popolo ha rincarato la dose e ha ricordato un precedente che si è verificato in occasione delle recenti elezioni politiche: "Li ha candidati nelle sue liste. Sono degli occupanti abusivi e lo Stato non li sta sgomberando. Per di più sono fascisti e dovrebbero essere banditi dalla Costituzione". Il riferimento è alla polemica nata questa estate verso Italexit, accusata di aver accolto nelle proprie liste alcune personalità appartenenti al mondo dell'estrema destra.

Ma Paragone è tornato a parlare del palazzo di Napoli e ha puntato il dito contro la gestione Luigi De Magistris per sostenere che alle promesse devono seguire i fatti: "Il tuo sindaco De Magistris lì non ha fatto un fico secco. Non ha fatto niente, era sindaco...". Per il leader di Italexit sarebbe necessaria la presenza dell'esercito per assicurare legalità: "Non è possibile che a Milano, a Napoli, nell'hinterland ci siano delle bande di criminali. Lì ci va l'esercito e ci va lo Stato con la forza pubblica!".

A quel punto Granato lo ha incalzato con una domanda ben precisa, chiedendo se l'edificio di Casapound andrebbe sgomberato. "Per me si sgombera tutto, non me ne frega", ha replicato Paragone.

Che subito dopo ha rivolto un attacco al suo interlocutore in studio: "Voi siete i signori delle occupazioni, sti centri sociali di comunistelli così. Bello mio, avete rotto le scatole con le occupazioni dei centri sociali".

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