Proseguono senza sosta le ricerche per trovare un vaccino contro il coronavirus. La rivista Nature ha raccolto 115 candidati vaccini in tutto il mondo. Di questi, 78 sono attivi mentre degli altri 37 non si hanno informazioni. I dati sono aggiornati all’8 aprile.
Cinque di questi candidati sono in fase clinica. Sono il Niaid (National institute of allergy and infectious diseases) - Moderna Therapeutics (Usa); il prodotto di Coalition for epidemic preparedness innovations (Cepi) - Inovio pharmaceuticals (Usa); il siero dell'Accademia di Scienze mediche militari di Pechino - CanSino Biologics (Cina) e i due candidati di Shenzhen Geno-immune medical institute (Cina). La notizia è stata data in uno studio dell'Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani di Roma, che collabora con le due società italiane che stanno lavorando alla realizzazione di un vaccino, Takis e ReiThera.
La tempistica
Gli esperti hanno sottolineato come siano difficilmente pronosticabili le tempistiche per realizzare i vaccini. A tal proposito, l’Agenzia europea per i medicinali ha previsto che ci vorrebbe almeno un anno prima che un vaccino contro il coronavirus sia pronto per essere autorizzato e sia utilizzabile su larga scala. Questa previsione è basata sulle notizie attualmente disponibili e sulle passate esperienze in tema di sviluppo dei vaccini.
Come riporta Il Messaggero, l'impresa tedesca CureVac ha programmato di iniziare i test clinici fra giugno e luglio. L'ha annunciato a Bruxelles il nuovo presidente del consiglio di vigilanza dell'azienda, Jean Stéphenne. In un primo momento il candidato vaccino verrà somministrato a un numero ristretto di adulti in buona salute. Poi sarà la volta dei soggetti esposti al virus e infine agli anziani, la fascia più a rischio.
Il vaccino Bcg
Lo Spallanzani ha reso noto che in Germania è iniziata una sperimentazione di fase 3 per scoprire se un possibile vaccino contro la tubercolosi, chiamato VPM1002, possa essere efficace contro il Covid-19.
Nel frattempo, come riporta Adnkronos Salute, sono state eseguite delle indagini sul vaccino Bcg, che da oltre un secolo rappresenta il vaccino base contro la tubercolosi. Queste ricerche hanno scoperto che gli animali di laboratorio vaccinati con il Bcg sono immuni al coronavirus e allo stesso tempo sviluppano più resistenza contro varie infezioni virali, comprese quelle del tratto respiratorio.
Se lo studio dovesse andare a
buon fine, l’utilizzo di questo vaccino potrebbe essere una soluzione temporanea, in particolare per gli anziani e gli operatori sanitari, in attesa del vaccini specifico. La sperimentazione è partita anche in Australia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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