Ancora un paio di settimane e dovremmo assistere a un allentamento delle norme contenitive grazie all’arrivo di un nuovo Dpcm in vista del Natale. Per il 3 dicembre quasi tutta l’Italia, secondo quanto pensato da governo e Regioni, dovrebbe essere gialla o al massimo arancione. Quindi, ancora 15 giorni di restrizioni e poi potremmo tirare il fiato. A patto che la curva epidemiologica scenda e le strutture sanitarie riescano a tenere.
Allentamenti in vista del Natale
Ma quali potrebbero essere gli allentamenti che ci aspettano? Intanto vi sarebbero novità per i negozi, l’orario di apertura verrebbe prolungato, i centri commerciali verrebbero riaperti nei fine settimana e così anche bar e ristoranti di sera, anche nelle regioni ancora arancioni, con inizio del coprifuoco alle 24. Dopodiché inizierebbe il periodo che ci separa dal Natale, ovvero quello compreso tra il 17 e il 24 dicembre.
Qui, come riportato dal Corriere, si dovrà andare a decidere se vi è la possibilità di continuare con misure meno rigide o se tornare a nuove chiusure. Tutto dipenderà dal monitoraggio settimanale. Palazzo Chigi intanto ha messo le mani avanti spiegando che in questo momento non è possibile fare previsioni e che “il sistema di divisione per fasce non sarà modificato”. Comunque, se non vi saranno sorprese, la strada dovrebbe essere quella.
Lasso di tempo per decidere
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato nella giornata di ieri un’ordinanza che proroga per altre due settimane la zona rossa di Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle d’Aosta. Le prime due in teoria sarebbero già arancioni, secondo gli ultimi dati registrati. Secondo quanto disposto però deve esserci un periodo di tempo che possa confermare il dato positivo prima di poter cambiare colore. La data è il 27 novembre. La settimana dopo, quando sarà il momento per il governo di pensare a nuove norme e a un altro Dpcm, queste regioni potrebbero cambiare fascia, arrivando magari anche alla gialla. Lo stesso non avverrà quasi certamente per Calabria e Valle d’Aosta, ritenute ancora ad alto rischio.
Tra coloro che sono sospesi troviamo la Puglia e la Sicilia. Lo scorso 13 novembre sono diventate rosse la Campania e la Toscana, che dovranno ora aspettare il 3 dicembre per sapere cosa accadrà loro. Lo stesso giorno sapranno il loro destino anche Emilia-Romagna e Marche che forse torneranno a essere gialle. Il giorno prima toccherà alla Liguria che al momento è arancione, dopo il cambio di fascia avvenuto l’11 novembre.Rischio moderato ma controllate a vista sono Friuli-Venezia Giulia, Molise e Veneto. Le prime due arancioni e la terza gialla. Queste tre “sono classificate con un rischio moderato ma con probabilità alta di progredire a rischio alto nel prossimo mese”. L’Abruzzo da domani entrerà invece in zona rossa. Bene il Lazio che, proprio per evitare un peggioramento ha deciso che “nessuna attività commerciale al dettaglio e all’ingrosso può nei giorni feriali, festivi e prefestivi, proseguire la vendita al pubblico con accesso ai locali oltre le ore 21”. Grandi magazzini e mercati chiusi nel fine settimana. Se il livello di pericolosità non si abbasserà, difficilmente nel nuovo Dpcm ci saranno allentamenti.
Nel senso che, le regioni rosse non vedranno probabilmente la riapertura di bar e ristoranti, né la possibilità di spostamenti senza restrizioni all’interno dei confini regionali. Nelle altre fasce invece, proprio in vista del Natale, verrà consentito lo shopping e una maggiore libertà di movimento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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