Aperture e chiusure a elastico, con un occhio ai contagi e un altro all'economia. Sarà un Natale fatto di concessioni ma anche di molti divieti come fare feste, riunirsi con il parenti, ammassarsi nei centri commerciali, brindare con l'aperitivo nei locali. E sarà un Natale con regioni tinte di giallo e arancione, con zone, magari all'interno di una stessa regione, che rimarranno rosse e quindi blindate. La paura di una nuova fiammata di una curva in discesa è diffusa tra i tecnici e tra i politici. E si va con i piedi di piombo. Anche sotto le feste. «La strenna di Natale può aspettare», dice Agostino Miozzo, coordinatore del comitato tecnico scientifico: «I rischi di una nuova ondata sarebbero altissimi spiega -. Si riaprirà qualcosa, in alcune aree già dal 3 dicembre, quindi anche per lo shopping ma speriamo di non vedere quelle scene di resse nei negozi per accaparrarsi offerte, non ce lo possiamo permettere. Dev'essere chiaro che non c'è un liberi tutti perché è Natale, abbiamo fatto un'estate da liberi tutti e abbiamo avuto conseguenze durissime - aggiunge Miozzo . Bisogna mantenere rigore, altrimenti la malattia avrà il sopravvento e a gennaio non si morirà di solo Covid ma anche di cancro e di infarto». Il monito è stato lanciato soprattutto ai politici che vorrebbero fare azzardati passi in avanti. «Se qualcuno vuole fare scelte che non rispettano le valutazioni mediche e scientifiche avverte il tecnico - se ne assumerà tutta la responsabilità politica». Ma è proprio il premier Giuseppe Conte a rassicurare gli scienziati: a Natale niente veglioni né abbracci, né festeggiamenti. Dunque, mascherine sempre e ovunque, distanziamento anche, ma negozi aperti e anche centri commerciali, si spera con orari allungati e ingressi scaglionati.
NEGOZI, BAR E RISTORANTI
Il nuovo Dpcm farà luce su quelle che per il momento solo ancora delle ipotesi. Ma è certo che dai primi di dicembre, per far ripartire l'economia, i negozi potranno riaprire le serrande, anche con orari più lunghi del previsto per favorire gli acquisti. Saranno escluse solo le zone (se ce ne saranno) che presentano situazioni ancora ad alto rischio. Per la riapertura o per l'allungamento degli orari dei bar e ristoranti, invece, l'ipotesi è quella farli riaprire fino all'anti-vigilia di Natale anche nelle zone gialle e in parte della giornata anche in quelle arancioni. Per ogni tavolo potrebbe essere aumentato a sei il limite dei posti a tavola.
COPRIFUOCO
I centri commerciali potrebbero riaprire nel weekend e il coprifuoco potrebbe slittare alle 23.
CINEMA E MERCATINI
Nessuno ha ancora fatto cenno all'ipotesi di riaprire le sale ma con le dovute cautele anti-assembramento sarebbe fattibile portare a vedere film natalizi dedicati a grandi e piccini. Diverso il caso dei mercatini di Natale, chiusi ovunque, per adesso. A ridosso delle festività, però, dare la possibilità anche agli ambulanti che vendono artigianato e dolciumi non sarebbe un'idea folle. Rimane il pericolo delle resse e degli assembramenti. Da evitare.
CENONI E SECONDE CASE
Se ormai è a tutti chiaro che non si potrà fare la Vigilia o il pranzo di Natale con parenti o amici, resta da capire se ci si potrà spostare nelle seconde case a
trascorrere le vacanze che corrispondono a quelle scolastiche. Ma è probabile che i confini interregionali saranno riaperti anche se sarà escluso recarsi in zone che dovessero risultare ad alto rischio, quindi ancora rosse.
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