Dipendenti positivi in una Rsa: "Dovevamo lavorare comunque"

Tre dipendenti di una Rsa hanno denunciato di non aver effettuato l'isolamento per contatto con un positivo al coronavirus su richiesta del titolare della struttura

Dipendenti positivi in una Rsa: "Dovevamo lavorare comunque"

Tre lavoratori di una Rsa di Trapani hanno presentato denuncia tramite il loro avvocato, dichiarando di essere stati costretti a lavorare benché fossero risultati positivi al coronavirus. I fatti risalgono allo scorso ottobre, quando il Paese era travolto dalla seconda ondata dell'epidemia, e si sarebbero verificati all'interno di Villa sorriso, una residenza per anziani. I tre dipendenti hanno sostenuto nella denuncia che i titolari della struttura non abbiano fornito loro i dispositivi di sicurezza obbligatori per operare secondo legge.

Quando, poi, una delle dipendenti della struttura è risultata positiva al coronavirus pare non sia mai stata data comunicazione agli altri lavoratori della residenza per anziani. "Di questa circostanza non ci è stato comunicato nulla da parte della datrice di lavoro, né è stata avviata la sanificazione dei locali", si legge in uno stralcio della denuncia riportata dal Corriere della sera. Se fosse confermato quanto dichiarato dai lavoratori, ci sarebbe stata una grave negligenza. Gli operatori sanitari delle residenze per anziani lavorano a stretto contatto tra loro, con alte probabilità di contagio, ma anche a distanza ravvicinata rispetto agli ospiti anziani, considerati soggetti fragilissimi e a rischio.

Pare che i lavoratori siano venuti a conoscenza della positività della loro collega solo dopo la telefonata dell'azienda sanitaria. Nonostante questo, i denuncianti hanno dichiarato che la titolare della residenza per anziani ha continuato a chiedere agli operatori che sono entrati in contatto di proseguire nella loro attività, senza pertanto effettuare il periodo di isolamento domiciliare richiesto dalla legge. Il coronavirus è volatile e non è stato difficile che altri operatori si contagiassero e portassero il virus in famiglia. Ma, come se non bastasse, a una delle operatrici della residenza per anziani contagiate "viene chiesto di continuare a lavorare nonostante la titolare avesse ormai contezza della sua positività". L'estratto riportato dal Corriere della sera in tal senso è molto chiaro: "Le ha chiesto di restare comunque in servizio nascondendo la sua positività al Covid".

La stessa richiesta pare sia stata fatta a un dipendente risultato positivo al secondo tampone. A lui è stato chiesto di "rimanere nella struttura per continuare a lavorare vista l’assenza di altro personale al piano". In quella struttura ci sono stati numerosi contagiati. Dei 17 ospiti anziani 5 sono morti all'interno della Rsa mentre 3 sono morti in un Covid Hospital.

Il Corriere della sera riferisce che nella denuncia si parla di "lesioni colpose", "epidemia colposa" e "sfruttamento del lavoro". Al momento i rsponsabili della Rsa non hanno voluto rilasciare dichiarazioni.

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