Già nel 1970 la malaria era stata dichiarata malattia debellata sul territorio italiano, ma ciò non toglie che in molti altri Paesi del mondo sia ancora endemica e che ogni anno colpisca un numero enorme di persone.
Secondo gli esperti ogni anno sono più di 212 milioni i casi di malaria registrati nel mondo, con la stragrande maggioranza (circa il 90%) in Africa e la restante parte suddivisa tra Asia e area mediterranea. I casi che si registrano in Italia, quasi tutti importati, sono invece 637 ogni anno.
La malaria si contrae dalle punture della zanzara anofele, per via di un parassita (il plasmodio) che attraverso la puntura l'insetto trasmette all'uomo. Cause della maggior parte dei casi sono il Plasmodium falciparum e il Plasmodium vivax. La bambina di Trento morta in ospedale ha contratto il Plasmodium Falciparum, che presenta la maggior mortalità.
Ci vogliono normalmente circa dieci giorni perché si presentino i sintomi della malaria, che non sono molto diversi da quelli di altre malattie infettive: febbre alta, dolori alla nuca, mal di testa e torpore crescente sono i più comuni e riconoscibili.
Una profilassi è il modo migliore per evitare il contagio.
Al di là delle medicine in sé anche alcuni semplici accorgimenti, come scegliere indumenti ampi, usare le zanzariere e insetticidi, possono aiutare molto nel prevenire le punture degli insetti.Esistono molti "candidati" vaccini contro la malaria, ma uno davvero effettivo ancora non è stato messo a punto.
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