Ztl più care e parcheggi salati: il regalo della Raggi ai romani

I romani potrebbero presto pagare una "nuova tassa" voluta dalla giunta Raggi. La questione è solo rimandata. La scollatura tra la Capitale e il sindaco grillino non sembra sanabile

Ztl più care e parcheggi salati: il regalo della Raggi ai romani

Virginia Raggi ha cercato di sabotare il Natale dei romani che hanno rischiato di scartare un regalo sgradito. All’interno del pacco c’erano le misure con cui i Cinque Stelle vorrebbero ridisegnare la mobilità capitolina nell’ottica della sostenibilità. Che poi, per dirla con le parole dei cittadini interessati dalla novità, “si tratta di nuova tassa”. Sì perché se il pacchetto di misure andrà in porto questo significherà: tariffe più care per il posteggio, addio alle strisce bianche e strisce blu a pagamento anche per chi vive nelle vie dello shopping più frequentate della Capitale.

Il progetto sarebbe dovuto partire in fase sperimentale dal II Municipio ovvero lungo viale Libia e viale Eritrea. Solo una levata di scudi trasversale è riuscita a scongiurare l’esperimento che potrebbe ritornare in auge dopo le festività. L’amministrazione guidata dal sindaco Virginia Raggi, infatti, sembra intenzionata ad andare avanti e guarda alla primavera del 2019 per inaugurare il piano. “In generale – ha dichiarato il presidente pentastellato della Commissione mobilità, Enrico Stefàno – o capiamo che se vogliamo rendere questa città un luogo leggermente migliore, più sano, vivibile, sicuro, ognuno deve rinunciare a un pezzettino, proprio piccolo, di comodità individuale a favore della collettività, oppure saremo sempre destinati al degrado, all'individualismo, al caos”.

La base è costituita dai 3 euro l'ora da dover pagare per le zone all'interno della Ztl. Nel caso si dovesse parcheggiare nell'area limitrofa all'anello ferroviario, allora il costo si abbasserebbe a 2 euro ogni sessanta minuti. Per l'abbonamento mensile potrebbe non bastare la cifra calcolata dalle forze politiche contrarie al provvedimento: poter parcheggiare per trenta giorni significherà dover sborsare 70 euro. Si parla pure di esenzioni, ma sembra che non siano state ancora chiarite le modalità con cui saranno applicate. Il tutto, poi, andrà calibrato tenendo in considerazione le differenze previste dalle fasce orarie.

C’è però chi proprio non ne vuole sapere. Anche perché la nuova tariffazione, assicurano i bene informati, rischia di distogliere dal bilancio familiare almeno 60 euro al mese. “Dicono che il piano parcheggi serve a incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici ma secondo noi è un modo per fare cassa a nostre spese”, denunciano alcune persone che non credono alla versione ufficiale del Campidoglio. Tra loro c’è anche un anziano che minaccia di “stracciare la tessera dell’Atac” se dovesse venire approvata la nuova tariffazione. “Mi muovo per lo più autobus – racconta – ma se devo spendere per tenere la macchina posteggiata sotto casa a questo punto la uso”. Un ragionamento che sentiamo ripetere di bocca in bocca. Insomma, se lo scopo (vero o presunto) è quello di diluire il traffico privato, la trovata rischia di tramutarsi in un vero e proprio boomerang.

La Lega, il Comitato Il Miglio Blu e il Comitato Quartiere Africano hanno deciso di far sentire la loro voce, radunandosi davanti al mercato rionale. L’obiettivo, adesso, è quello di boicottare il piano che, prima di diventare effettivo, verrà votato dall'assemblea capitolina, pare, entro la prossima primavera. Stefàno, dal canto suo, ha già fatto sapere che l'amministrazione non può continuare a regalare suolo pubblico ai romani. Ma buona parte dei cittadini non ci sta a incassare in silenzio l’ennesima gabella. “Ma se ci impediscono di circolare con le nostre auto – si domanda una donna – cosa lo paghiamo a fare il bollo?”. Mentre c’è un’altra residente che afferma: “Sarei pure disposta a pagare però a fronte di un miglioramento del servizio: se aumentano le tariffe devono creare nuovi parcheggi e rafforzare il trasporto pubblico”. “Sennò – replica ironico qualcuno – ci rimane solo la bicicletta”.

La sensazione è che tra la Capitale d'Italia e la giunta esista una scollatura difficilmente sanabile. Vale la pena sottolineare pure l'unanimità con cui si sta combattendo questa battaglia. Coloro che sostengono la bontà di questo provvedimento sono solo i pentastellati. Ma la decrescita felice, anche in tema di parcheggi, non sembra garantire serenità a nessuno. E per ribadire il concetto, i residenti più indignati hanno appeso delle lenzuola bianche ai balconi delle loro abitazioni.

Viale Eritrea e viale Libia non vogliono rinunciare al classico via vai natalizio: "Qualcuno – ribadiscono dalle parti di Piazza Gimma – voleva rovinarci le feste, ma abbiamo resistito".

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