Coste italiane assediate: oltre 800 migranti arrivati in poche ore

Il sud Italia continua ad accogliere i migranti dal nord Africa: Pantelleria e Lampedusa sono al collasso. Intanto le ong pretendono i porti italiani

Coste italiane assediate: oltre 800 migranti arrivati in poche ore

Le coste italiane sono diventate terra di nessuno. Con le condizioni meteo-marine favorevoli, i migranti sono invogliati a mettersi a bordo delle carrette del mare per raggiungere l'Italia e, infatti, nelle ultime ore sono stati decine quelli sbarcati tra la Sicilia e la Sardegna. In più, le navi ong hanno preso a bordo numerosi altri migranti nel Mediterraneo centrale e hanno già iniziato a fare appelli per avere un porto sicuro nel nostro Paese.

600 migranti su un peschereccio

Nela notte tra giovedì 23 e venerdì 24, le unità italiane hanno individuato un peschereccio in distress che si trovava 90 miglia al largo delle coste italiane. L'intervento di salvataggio è stato effettuato con il coordinamento del comando generale delle capitanerie di porto e ha coinvolto 3 mezzi militari e 2 mercantili. Il contingente maggiore è stato trasferito a Pozzallo, dove nella notte sono sbarcate due navi, una della guardia di finanza e una della guardia costiera, con oltre 180 migranti a bordo. Alle prime luci del mattino del 24 ha attraccato nel porto ragusano anche la nave mercantile maltese Serenada, alla quale ne erano stati assegnati altri 100. Gli altri due contingenti sono stati assegnati a Catania, dove sono stati trasportati con un'altra nave mercantile, e a Reggio Calabria, per la quale il trasferimento è stato effettuato da una motovedetta della guardia di finanza. A bordo del peschereccio si trovavano solo uomini, che hanno dichiarato di provenire da Siria, Egitto e Sudan.

Lampedusa senza tregua

Sulla più grande delle isole Pelagie non si arrestano gli sbarchi autonomi. Nella giornata di ieri sono state 5 le imbarcazioni che hanno raggiunto l'isola, con in tutto 144 migranti a bordo. L'ultima in ordine di tempo, attorno alle 17 di ieri, ha portato sull'isola 49 tunisini, fra cui 7 donne e 5 minori, 3 dei quali non accompagnati. Sono stati soccorsi 18 miglia al largo dell'isola una motovedetta della capitaneria di porto.

Una manciata di ore prima, altri 30 tunisini, fra cui 2 donne e 2 minori, sono approdati a Lampedusa a bordo di un'imbarcazione di 7 metri che è stata agganciata da una motovedetta della capitaneria di porto a 23 miglia dalla costa di Lampedusa. Ancora prima, tra l'alba e la mattinata, due barchini, con un totale di 16 migranti, sono giunti sulle coste dell'isola. Il primo gruppo di 6 tunisini era su un barchino di 5 metri intercettato a 11 miglia dalla costa. Il secondo aveva a bordo 10 persone, fra cui due donne, originarie di Nuova Guinea, Mali e Burkina Faso.

L'hotspot dell'isola è al collasso: da giorni il numero dei suoi occupanti è nettamente superiore a quello massimo per il quale è stato pensato. Sono circa 590, infatti, gli stranieri all'interno della struttura, che potrebbe ospitarne al massimo 350. Sarebbero ancora di più se 80 migranti non fossero stati trasferiti con un traghetto di linea a Porto Empedocle.

Ancora sbarchi in Sardegna e a Pantelleria

Dodici migranti, fra i quali 11 tunisini e un algerino, sono stati rintracciati ieri nel cagliaritano, dopo essere sbarcati sulle coste meridionali della Sardegna. A individuarli sono stati gli uomini delle stazioni di Pula e Domus de Maria, che hanno rintracciato un primo gruppo di otto uomini e un secondo di quattro, tutti senza documenti di riconoscimento. Impossibile stabilire il punto di toccata e il momento del loro arrivo. Erano tutti uomini e sono stati trasportati nel centro di prima accoglienza di Monastir.

Non si fermano nemmeno gli sbarchi a Pantelleria, dove venerdì sono sbarcati altri 54 tunisini, che sono stati accompagnati nella caserma Barone dell'isola in attesa di essere trasferiti a Trapani. La struttura, che non è un hotspot, ha solo 28 posti disponibili ma al suo interno sono ospitati al momento quasi 60 stranieri.

Centinaia di migranti a bordo delle ong

Sea Watch 4, con i suoi 300 migranti, da giorni staziona all'interno delle acque territoriali italiane in attesa che il nostro Paese assegni il porto di sbarco. "Siamo più di 300 ad aspettare il permesso delle autorità italiane per sbarcare, tra cui donne e bambini. Abbiamo bisogno di sbarcare, cerchiamo una vita migliore. Ci auguriamo che le autorità italiane ci rispondano presto", dice uno dei migranti in un video registrato dall'equipaggio di Sea Watch 4. Non c'è altra via se non l'Italia: Spagna, Malta, Francia e gli altri Paesi del bacino non vengono presi in considerazione dalle ong.

Intanto il Mediterraneo centrale pullula di navi ong che, entro pochi giorni, faranno capolino sui confini italiani per pretendere anche loro un porto di sbarco.

La nave ong Ocean Viking al momento naviga in acque internazionali al largo della Libia, dove ha già effettuato un primo salvataggio di 15 persone. La nave ong Louise Michel ne ha presi a bordo altri 59 che si trovavano a bordo di un gommone e ora si trova in acque internazionali tra Malta e Lampedusa.

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