Un musulmano di 33 anni, segretario della Comunità islamica di Treviso, oltre che imam supplente, in assenza del titolare, è stato espulso per motivi di sicurezza dello Stato. La decisione è stata presa dal Ministero dell'Interno dopo che l'uomo si è rifiutato di giurare per la cittadinanza. La giustificazione? I principi della nostra Costituzione sono un insieme di peccati per l'islam.
"La Costituzione è incompatibile con i precetti islamici"
L'imam, originario di Casablanca, è stato espulso dall'Italia, come comunicato in una nota del Ministro dell'Interno Angelino Alfano, con un volo da Fiumicino. Il Ministro inoltre ha illustrato i motivi che hanno condotto all'espulsione del musulmano di origine marocchina: "Questa persona si era rifiutata di prestare giuramento per il conferimento della cittadinanza italiana. Decisione, questa, maturata sulla base del convincimento secondo cui c'è piena incompatibilità tra l'osservanza dei precetti salafiti e la fedeltà alla Repubblica, laddove la nostra legislazione sarebbe portatrice di valori inaccettabili per un musulmano vero: un insieme di peccati su peccatì come, per esempio, la parità tra uomo e donna".
"In linea con questi sentimenti di avversione verso le nostre regole - prosegue la nota firmata da Alfano - ha disprezzato i principi fondanti la nostra Costituzione e ha invitato persino i suoi familiari e i
suoi conoscenti a rifiutare la cittadinanza italiana, proprio come lui aveva fatto". Con queste espulsione, come fanno notare dal Ministero dell'Interno, dal 2015 sono 12 gli imam espulsi, come riportato da Il Messaggero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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