Durante la riunione tenuta oggi, martedì 29 settembre, il Comitato tecnico scientifico ha dato il via libera all’uso dei test rapidi nelle scuole per testare migliaia di ragazzi e isolare velocemente i positivi al Covid. In serata, il ministero della Salute ha pubblicato una circolare in cui raccomanda l'uso dei test antigenici rapidi per la diagnosi del virus. Nella circolare viene sottolineato che il test di riferimento per la diagnosi di SARS-CoV-2 rimane quello molecolare, e che i test antigenici rapidi su tampone naso-faringeo possono essere utili in determinati contesti, come per esempio lo screening rapido di molti soggetti.
Test antigenici rapidi contro il Covid
“L’utilizzo di tali test antigenici rapidi è in grado di assicurare una diagnosi accelerata di casi di Covid-19, consentendo una tempestiva diagnosi differenziale nei casi sospetti tra sindrome influenzale e malattia da Sars-CoV2”. Si tratta di un tipo differente di tampone diagnostico rapido che trova la presenza del Covid nei soggetti infetti. Vengono chiamati rapidi, antigene, saponette. Questi si basano sulla rilevazione di proteine virali, appunto antigeni, che sono presenti nelle secrezioni respiratorie. Come negli altri casi, vengono utilizzati dei bastoncini da inserire nella faringe e nel naso. In meno di una ventina di minuti si ha l’esito. Non occorrono strumenti di laboratorio e la lettura è facile. Un po’ come avviene nei test di gravidanza. Non sono però del tutto attendibili. Riconoscono infatti circa l’80-85% dei positivi. Se un soggetto ha una bassa quantità di virus nel corpo, non è detto che riescano a rivelarla. E il risultato potrebbe essere erroneamente negativo.
Nel nostro Paese vengono già utilizzati all’interno degli aeroporti o in luoghi dove servono screening di massa in tempi veloci. Come per esempio è avvenuto questa estate per i viaggiatori di ritorno da Nazioni ritenute rischiose, come Spagna, Croazia, Malta e Grecia.
Nelle scuole si potranno utilizzare “ai fini esclusivi di screening” i test antigenici. La specifica tende a sottolineare che il tampone tradizionale, valido al 98%, resta l’esame diagnostico per eccellenza. In questo caso però l’esito arriva dal laboratorio in un lasso di tempo che va dalle 2 alle 6 ore. Un altro tipo di tampone che potrebbe presto arrivare in Italia è quello salivare. Questo si basa sul prelievo di saliva ed è quindi meno invasivo di quello nasale. Dà un risultato in laboratorio in circa 5-10 minuti. Vengono già utilizzati in alcuni Paesi, come Giappone e Stati Uniti. La sensibilità è alta ma dipende dal kit che viene usato. Vengono utilizzati in Veneto e Lazio, ma non sono ancora stati validati dal Ministero della Salute, perché le sperimentazioni sono ancora in corso.Via libera alla gara pubblica
Domenico Arcuri, Commissario Straordinario per l’emergenza Covid, ha dato il via libera alla gara pubblica di offerta per 5 milioni di test rapidi destinati“alla rilevazione qualitativa di antigeni specifici di Sars-Cov-2 presenti su tampone nasofaringeo o campione salivare”. La procedura è stata avviata su richiesta del ministro della Salute e condivisa nei contenuti dal Comitato tecnico scientifico. Tutte le offerte dovranno pervenire entro le 18.30 di giovedì 8 ottobre.
Da parte dei partecipanti dovrà essere indicata la disponibilità a dare in comodato d’uso gratuito, se necessario, un numero sufficiente di macchinari, presso i siti di distribuzione indicati dal Commissario straordinario, per la somministrazione dei test consegnati. Oltre alla distribuzione dei test sul territorio nazionale attraverso mezzi idonei.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.