Un covo di vipere senza più futuro

Un covo di vipere senza più futuro

Il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti si è dimesso. È una buona notizia per la scuola italiana, un brutto colpo per il governo Conte che già di suo non gode di buona salute. Ufficialmente Fioramonti ha motivato la sua scelta con le esigue risorse che la manovra economica ha messo a disposizione per Istruzione e Ricerca (al momento dell'inserimento disse: o mi danno tre miliardi o me ne vado). In realtà siamo alle prese con una nuova puntata della faida che sta terremotando i Cinque Stelle, tanto è vero che l'ex ministro e oggi deputato semplice probabilmente lascerà il gruppo dei grillini per mettersi in proprio.

Come detto, nessuno rimpiangerà Fioramonti, arrogante ministro per caso e famoso per aver proposto la ridicola tassa sulle merendine oltre che per aver pesantemente insultato le donne di destra sui suoi social. La sua uscita di scena, oltre che una brutta figura per Conte che non riesce più a gestire le tensioni tra ministri, apre la corsa alla prestigiosa poltrona lasciata libera. Dentro i Cinque Stelle si stanno già scannando e chi perderà la corsa non se ne starà certo buono e zitto. Per uno che arriverà alla meta, altri andranno a ingrossare le file dei grillini delusi pronti a tradire il Movimento e il governo.

Il caso Fioramonti è l'ennesima conferma che il governo Conte non è una squadra, ma un covo di vipere che procede a suon di minacce, vendette e ripicche. È un tutti contro tutti in un clima di odio e paura che non fa certo ben sperare per l'anno entrante. È una maionese impazzita e quindi indigesta agli italiani, che meriterebbero ben altra guida.

Un governo che perde pezzi non ha davanti a sé un grande avvenire, tanto varrebbe che ne prendessero atto e si arrendessero all'evidenza che così non si va da nessuna parte. A giorni ci sarà una verifica, ma non ci facciamo alcuna illusione.

Non prenderanno atto del fallimento e non troveranno un accordo su come andare avanti, semplicemente compreranno tempo sperando che avvenga chissà quale miracolo. E siccome non hanno alcun senso di vergogna, né del ridicolo, ci diranno che va tutto bene. Già, a loro finché stanno lì va bene, a noi purtroppo non altrettanto.

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